Orpo!
provoCanti 2011 - Psichedelia, Folk, Alternativo

provoCanti

Una cantilena interminabil,e che spazientisce anche gli animi musicali più benevoli.

Diciotto tracce di per sé già spaventano, se poi non hanno titolo, ma solo sequenze alfanumeriche l’ascolto si presenta come una vera punizione. Il nome dell’album del resto la dice lunga: “ProvoCanti” e a ben vedere questo primo lavoro di Orpo! suona proprio come una provocazione.

Fin da subito si avverte la difficoltà: stai lì in ascolto, cercando disperatamente di aggrapparti a qualche parvenza di canzone, melodia, testo, ma non c’è nulla di tutto ciò. Ti senti preso in giro. Testi sussurrati e per lo più incomprensibili (salvo rare eccezioni come “trentatre trentini entrarono a Trento”) si susseguono di traccia in traccia nell’anonimato di soluzioni armoniche involute e inconcludenti. La gamma dei suoni è largamente e confusamente esplorata (chittare elettriche, acustiche, distorte, tastiere, piano, basso, batteria e percussioni varie). Non è certo il sound a rimanere impresso, men che meno una singola traccia.

Però a metà dell’album (precisamente alla traccia “c26”) riconosco una parola che mi porterò dietro come una conquista per il resto dell’ascolto: monotonia. Sì, nel senso che un unico accordo preso male sembra avermi accompagnato in questi lunghissimi 47 minuti e 26 secondi, una cantilena interminabile che spazientisce anche gli animi musicali più benevoli.

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