Uber Northern exposure 2011 -

Northern exposure precedente precedente

Longevi e oculati, a voler subito dire qualcosa di questi lucchesi, considerando lo spazio siderale (ben sette anni!) srotolato tra il primo e quest'ultimo loro lavoro.

L'entrata del nuovo chitarrista Paolo Malfatti deve aver contribuito ad una piccola deviazione di rotta, stando all'aura di leggerezza circonfusa al disco, in luogo del vecchio monolitico rigore caro al combo. Se la title-track risente ancora recisamente delle vecchie referenze math e post (leggi June of 44 e Don Caballero, uber alles), sin dalla seconda "Like David Carradine", apprezziamo il lento avvitamento verso un kraut d'antan, a cavallo tra Neu! e Can, restituente una lettura proto punk e new wave dell'argomento. Ancora Faust e derive cosmiche in "Signals", dove un riff ante-metal ci avvicina di molto all'oscurità evocativa di Blue Oyster Cult, così come in "The Bartender at 'Unconscious' Happy Hour", la vena nevrotica e sguaiata del combo viene fuori in tutta la sua dirompente efficacia, non troppo lontano dall'art-rock di Devo et similia - attitudine peraltro ritrovata anche nella successiva "Disposable".

E infine ("The Neurotic Housewife and the Indierocker"), a chiudere il cerchio, ancora un crossover tra indie '90, garage e di nuovo il meglio dei Corrieri Cosmici. Molto a fuoco, quest'ultima sortita della From Scratch.

---
La recensione Northern exposure di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-25 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia