Stanbul Fun Classic Electric love & brejnev flowers 2001 - Rock'n'roll

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Con un termine molto trendy, potremmo parlare di melting pot. Ed il riferimento non è puramente casuale, ma indirizzato agli Stanbul fun classic, rock and roll band di stanza a Trieste e, allo stesso tempo, calderone etnico da far arrossire un Bossi qualsiasi.

La loro line-up, da sola, rende l’idea: cantante turco, bassista di Tarvisio, batterista di Palermo e tastierista triestino. Niente male in tempi di rigurgiti xenofobi e ondate neo-razziste. Peccato, però, che “Electric love & brejnev flowers”, opera prima degli Stanbul fun classic, non rappresenti la summa dell’ammeticciamento delle diverse culture rappresentate all’interno della band. Sembra quasi che il deus ex machina del gruppo, il turco Umut Adan, tanto per prenderne uno a caso, giochi a nascondere le sue origini. A parte l’episodio di “Kagizman”, tra le cui note fanno capolino sonorità di matrice orientale, il resto del lavoro fila dritto verso un rock and roll fresco, divertente, con matrici sixties, a volte quasi beat, impreziosite dalle tastiere di Andrea Bondel. Un’occasione persa, quindi.

Resta fuor di dubbio che un coinvolgimento maggiore di una cultura musicale da noi lontana, come quella turca, avrebbe dato al cd-r in questione un altro significato. “Electric love & brejnev flowers” rimane comunque un buon lavoro, pieno di energia, ideale per combattere una giornata uggiosa o un periodo nero. Possiamo poi immaginare i concerti della band: nei loro live non dovrebbero mai mancare un buon boccale di birra e del sano pogo.

E poi, per dirla tutta, meglio un buon concerto che un cd-r dalla qualità non eccelsa e registrato in fretta e furia. Non è vero, ragazzi?

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La recensione Electric love & brejnev flowers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-11-15 00:00:00

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