Bancale Frontiera 2011 - Noise, Blues, Slow-core

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"Se fuori è il paradiso, qui dentro è il regno dei morti passati da dolore a dolore - senza averne sospetto": la musica prende il sopravvento e la voce di Pier Paolo Pasolini finisce per fondersi nell'elettricità ridondante della chitarra e nel rimbombo di suoni metallici. È questo il penultimo atto di "Frontiera": se al primo ascolto viene in mente la pensosità dei Massimo Volume, le sonorità dei Bachi da Pietra e la liricità di Godano, alla fine un solo nome risuona, scandito dall'eco freddo ed incessante della lamiere, ed è quello dei Bancale.

L'album è un racconto circolare in cui inizio e fine coincidono, un viaggio senza sosta tra umanità e natura. La frontiera è ciò che congiunge e sospende ogni tempo, ogni spazio, ogni legge, è il non-luogo dove trascorre l'attesa dell'eventuale, di ciò che non si conosce, dell'ancora. E questa attesa è popolata da ombre, da personaggi che vengono dai margini ("Randagio"), dal tempo che sprofonda per poi sommergerci ("Lago del tempo"), da scorci di umanità estrema fatta di piccole cose ("Cavalli").

"Svegliati sei coinvolto!" Sei tu che cammini su un binario sconosciuto, in cerca di equilibrio (come nel bel video di "Frontiera" di Alberto Valtellina) facendo affidamento solo sul tuo corpo, l'unico territorio che ancora possiedi. "Svegliati al servizio ci sei anche tu!", tu che attraversi questo incendio freddo che neanche l'acqua può spegnere ("Calolzio"), tu che respiri aria di lava. "Svegliati sei coinvolto!" Non puoi far finta di non vedere, non puoi girarti dall'altra parte, la musica non te lo consente: segue i tuoi passi con la leggerezza e la purezza lirica dello strumento, ti incalza con la ritmicità ossessiva di rumori familiari che diventano suoni insoliti, si insinua nei tuoi pensieri, in quelli più reconditi, con la profondità di una voce che sembra appartenerti.

Quando da ultimo la fine incombe si annuncia già un nuovo inizio. La pioggia salvifica ("Suonatore cielo") è vita e origine di un nuovo ciclo, spazzando via tutto fuorché il mistero. "Frontiera" è il mistero che si rinnova, la vita che esplode attraverso la musica. E i Bancale sono lì, "accanto alla strada", con sorprendente autorevolezza, a sostenere il peso del nulla e a sfidare il segreto dell'ancora.

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La recensione Frontiera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-21 00:00:00

COMMENTI (7)

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  • telemark 13 anni fa Rispondi

    Grande disco e grande band dal vivo, proposti all'ultimo artika festival in una location insolita hanno irretito un pubblico "casuale" trasportandoci tutti altrove. Bravissimi!

  • zidima 13 anni fa Rispondi

    discone. bravissimi

  • claudietta 13 anni fa Rispondi

    thegreatmixtape.wordpress.c…

  • musicaperdrogati 13 anni fa Rispondi

    ottimi, riprendono il discorso lasciato interrotto dai Madrigali Magri

  • controluce 13 anni fa Rispondi

    grandi Bancale!!!

  • andrea1013290 13 anni fa Rispondi

    gran disco

  • rudefellows 13 anni fa Rispondi

    bellissima la copertina, se non mi inganno opera del bresciano Fausto Gilberti... un grande, ha appena pubblicato un libro illustrato chiamato "Rockstars" con dentro tutte le meglio band della storia del rock (anche recente). veramente un libro stupendo, a me l'hanno regalato e lo consiglio a tutti