Vallanzaska Ancora una fetta 2001 - Ska

Ancora una fetta precedente precedente

Per chi era rimasto a sorridere al tizio che voleva vedere le piramidi di Cheope, ma era miope, qui ce n’è ‘Ancora una fetta’ e… bah. Onestamente passerei alla prossima portata. Per la serie 3 anni dopo mica cambia poi tanto. Il ritmo è suppergiù sempre quello, con l’aggiunta di un po’ di rock-swing-pop-sbluff, ma con la onnipresente battuta ska a farla da padrone. Cioè: qualche chitarra in evidenza (“Allo specchio”, “le gazzelle”) che rimanda ai capi di scuderia Persiana Jones (che rimangono ad anni luce di distanza). E già avete capito. Unico cambiamento eclatante (?): l’approccio al tutto è diventato più, come dire, pretenzioso. Sale la noia. Testi, se non ridicoli (“Fritto mistico” e “Teggare”, arghh!) quasi mai all’altezza (unica eccezione “Estate del ‘29”). “Non l’hai mica capito” dell’(ahimè) Vasco Nazionale rifatta tragicamente: Nanni Moretti direbbe “te la meriti la cover di vasco rossi, te la meriti”. Poc’altro. Un po’ di psycho&core nell’ascoltabile “Road”, una certa (fortunatamente) complessiva ironia di fondo (nel patchwork conclusivo “Italian song”). Stop. Da uno dei “nomi noti della scena ska” nostrana un disco esattamente come- forse- te lo aspetti. Con le solite cose e i soliti piccoli cambiamenti.

Onesto&spietato, questo è quanto.

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La recensione Ancora una fetta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-02 00:00:00

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