Sun King Band Prisoners Of Rock 2011 -

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Ascoltando l'album dei Sun King si capisce immediatamente che sono cresciuti a pane ed AC/DC. Rock, tanto tanto rock. "Prisoners or rock" il titolo dell'album, "three times rock" una traccia (che ripete la parola "rock" all'infinito) e "I rock I roll".

Insomma, ci siamo capiti: riffoni imponenti in stile Deep Purple, voce bella impostata e assoli che tagliano le canzoni in due. Il risultato? Considerando il numero enorme di band che fanno questo genere in Italia, direi opinabile. Mi spiego. Che tecnicamente i Sun King siano ineccepibili c'era da aspettarselo, anzi da esigerlo: questo genere può piacere o meno, ma senza dubbio non è fatto per novellini che hanno imparato tre accordi di chitarra .

Il problema si pone quando invece si inizia a parlare dell'originalità delle composizioni per distinguere una band dal resto della massa, ed ecco trovato il punto debole: tutto sembra già sentito e risentito troppe volte. Che gli stilemi dell'hard rock siano quelli nessuno lo vuole mettere in dubbio, ma deve arrivare il momento in cui un gruppo trova propri riferimenti, al fine di registrare il proprio album. I Sun King ci sono riusciti? No. Nonostante la sezione ritmica potente, la voce che fa il suo dovere, e le chitarre aggressive. Di personale qui c'è troppo poco. I Sun King hanno dalla loro ottime capacità tecniche, mancano solo le canzoni.

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La recensione Prisoners Of Rock di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-24 00:00:00

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