Gionata Mi sono acceso 2001 - Cantautoriale, Lo-Fi, New-Wave

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Passati alcuni anni di digiuno, Sonica sforna finalmente un altro cantautore ‘obliquo’, dopo aver permesso al geniale Marco Parente (che, tra l’altro, sembra si accaserà altrove…) di dare alla luce due dischi qualitativamente superiori alla media della produzione nazionale.

La relazione tra Gionata e il suo (ex) compagno d’etichetta non ci sembra però possa andare oltre la condivisione della stessa casa discografica; per tutto il resto, infatti, i due percorrono strade diverse: se il toscano, infatti, ha sempre optato per un cantautorato ‘di ricerca’, lo svizzero flirta con un pop che ricorda, a tratti, una serie di band e artisti la cui lista sarebbe lunghissima. Si potrebbe dire, ad esempio, che in “Comunicare” e “Aloisio” ci sono tanti spiritelli dei Venus, mentre in “Motivami” l’interpretazione sembra ricordare alcune cose del Pelù ultimo periodo Litfiba e in “La mirtilla” il Giovanni Lindo Ferretti di “Co.de.x”; in “Lieta sorpresa” par di sentire una versione hi-fi di Bugo, per mutare nella successiva “Madre” in un Godano in acido.

Ci sarebbero insomma una serie di nomi che la ricetta di Gionata prevede vengano sapientemente frullati e successivamente serviti in questo “Mi sono acceso”, un album che crediamo rispecchi fedelmente la personalità (artistica) di questo ragazzo che non fatichiamo a definire ‘trasversale’ - per i motivi sopra esposti - e ‘obliqua’ - perché è tale l’attitudine con cui il Nostro affronta la materia musicale.

Tutto ciò senza considerare le liriche, a metà tra il demenziale e l’arguto - su tutte valga il primo verso de “La primavera”: “Come un’esile farfalla/con il suo battere d’ali/può modificare il clima della terra/così un’abile stagista/con performance orali/può dar luogo ad una guerra”.

Insomma un album, nonché un artista, dalle nnumerevoli fonti ispirative che, un po’ a fatica, tende verso un’ideale di omogeneità.

Se quindi vi piace l’idea di fondo che sottosta alla realizzazione di quest’opera avvicinatevi senza timore, giusto per ingannare l’attesa del prossimo lavoro firmato da Marco Parente.

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La recensione Mi sono acceso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-11 00:00:00

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