Reset! Love & Revolution EP 2011 - Ritmi

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Alla fine ci sei cascato anche tu. Sei arrivato a Milano, qualche anno fa, pieno di speranze e buoni propositi. Ti dicevano "A Milano ci si diverte". Ma coi locali chiusi, i concerti vuoti e le discoteche piene di gente che prenderesti a pugni, conviene stare a casa ad ascoltare James Brown mentre giochi a Monopoli con amici più ubriachi di te. Oppure a fare l'amore. È che anche l'amore, alla fine, è più bello se lo si fa in tanti. Come la rivoluzione. E allora riprendiamoci questa cazzo di città. Insieme. Resettiamo tutto, a partire dalle sottoculture, dai generi musicali e dal tipo di locale. Perché non è che per andare a ballare la house (sì, perché alla fine dopo anni in cui ci si è inventati duemila nomi per evitare la parola taboo, possiamo dirlo che è house, cazzo!) bisogna essere pettinati, in pastiglia e pagare cifre astronomiche in locali con i buttafuori all'ingresso che ti guardano storto.

Più o meno il presupposto con cui è iniziato tutto, nel 2007, è questo. E oggi Reset!, dopo aver mosso i primi passi in un piccolo club underground milanese, riempie venue in Italia come in Gran Bretagna e Australia.

I Crookers avevano già rotto il ghiaccio e dimostrato, con il loro successo globale, che la nuova house, sorretta da un background hip hop, ci sta. I cinque dj e produttori milanesi hanno scavato ancora più in profondità, attingendo a larghe mani dagli anni Settanta – così come insegnato da una parte all'altra dell'Oceano dai vari Cassius e Armand Van Helden - e dando vita a un turbofunk grasso e corposo, icona della nightlife milanese presa bene e senza troppe menate in testa. "Love and Revolution", il terzo lavoro per la Cheap Thrills di Hervé, cita nel titolo l'attivismo di Lawrence Ferlinghetti. Due pezzi più una edit version, dal funk in salsa francese dell'ottima "Calypsoul", pezzo decisamente estivo e ottimamente riuscito che esprime al meglio l'attitudine groovy della crew, alla title track sostenuta da synth acidi e vocoder, l'EP conferma come il collettivo meneghino sia uno dei nomi più validi del panorama clubbing italiano. Il loro vero punto di forza? Il merito di aver dimostrato che alla fine, parafrasando i cari vecchi Funkadelic, siamo pur sempre una nazione sotto lo stesso groove.

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La recensione Love & Revolution EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-09 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • maya 13 anni fa Rispondi

    E' house, cazzo! (Oh well, ok)

  • pons 13 anni fa Rispondi

    belli i pezzi e bella la recensione!