Deckard Bit bullets 2011 - Elettronica, Electro, Electroclash

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Leggendo i titoli della playlist di quest'album appare abbastanza evidente che Deckard abbia una fascinazione per il Giappone. "Tokyo Decadence" è più che il semplice titolo della traccia sei, è il filo conduttore di tutto questo CD, soprattutto se pensiamo che tra i principali ispiratori di questo progetto c'è Ryuichi Sakamoto. Il disco è interamente strumentale, ci si diverte a giocare coi suoni, che sembrano coprire tutta la gamma di vibrazioni percepibile dall'orecchio umano, tra sonorità da videogioco e melodie orientali che echeggiano qua e là. Sembra di trovarsi in un mondo dove non ci sono umani, ma solo robot, come "Human Mechanical" vorrebbe ricordare, rievocando suggestioni alla Bjork.

Il disco scorre come un inno alla modernità (vedendo forse nel Giappone l'esempio da seguire) e ben si presta come disco da "ambiente", con pochi veri sbalzi tra un pezzo e l'altro, se si esclude la più movimentata "Custom Life". Il tentativo è quello di creare un'esperienza sensoriale, la consapevolezza è che così facendo ci si rivolge ad un pubblico molto di nicchia: tutti gli altri, dopo dieci minuti sono portati a pensare che si tratti di un disco di basi da rivedere e correggere messe temporaneamente da parte dai Royksopp.

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La recensione Bit bullets di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-25 00:00:00

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