Sweet Poison Iron Fist 2011 -

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Dicono in giro che – forse per la prima volta? – l'hip hop italiano stia vivendo un vero riconoscimento a livello massmediatico, grazie all'interesse da parte delle major per i vari Fabri Fibra (ora persino onorato in edicola da un cofanetto retrospettivo, tanto per capirsi), Club Dogo e Marracash. Non più relegato a fenomeno di nicchia per connaisseurs terribilmente vestiti ad hoc, l'hip hop è insomma la colonna sonora degli adolescenti italiani di oggi – qualsiasi dannata cosa essere adolescenti significhi – e di questa situazione favorevole molti gruppi cercano di avvantaggiarsi come già succedeva quando in classifica andava gente come Articolo 31, Sottotono e Frankie Hi-Nrg Mc.

Su questa scia Sweet Poison da Milano sfornano un album di solido hip hop con un occhio particolare per il campionamento funk (con tanto di ottoni in "Troublemakers" e "Love me now" con Maggie Lovato) e soul (gli archi di "Venus", i fiati di "Solitude") ma anche per il sound crossover che domina le produzioni rap odierne ("La mia città" con Liscio, "Omega weapon") e per una citazione ironica della canzone italiana (il Luigi Tenco campionato in "Dirty Sanchez"). Su questo tappeto musicale gli mc del gruppo snocciolano una classica serie di dissing, autocelebrazioni sessuali, tributi amorosi, sbruffonaggini da party, qualche leggera critica socio-politica e un po' di citazionismo esoterico (la già citata "Omega weapon" con Princekin) senza – purtroppo – valorizzare la parte eminentemente musicale dell'album e – cosa peggiore – senza troppi spasmi celebrali per l'ascoltatore.

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La recensione Iron Fist di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-27 00:00:00

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