Helene's Mates It's easy to beat 2011 -

It's easy to beat precedente precedente

Non bastano una vecchia chitarra, un orribile taglio di capelli a scodella e un cardigan di lana per riuscire a fare bene oggi la musica di una volta. Così, non è sufficiente chiamare un disco "It's easy to beat" per essere beat. Con la musica beat bisogna crescerci, assorbirla in ogni sua forma e caratteristica, farla propria e poi produrre sì musica che tragga ispirazione dal passato, ma che assolutamente non rinneghi il terreno in cui sta affondando le radici: gli anni 2000.

Questo duo Piemontese ha dimostrato di aver veramente imparato tale lezione di fotosintesi musicale e la conseguenza è che il beat in questione è molto più complesso e sembra quasi resuscitare nella sua forma più primordiale, quella che nasce dal blues. Insomma, non è il classico scimmiottamento degli anni '60, in cui cadono la maggior parte delle giovani band che vogliono definirsi vintage.

Le 14 tracce di"It's easy to beat" sono ben calibrate e sicuramente non ripetitive. Si parte dalla prima "We are not the Beatles", molto pop, di semplice ascolto e radiofonicamente valida; si passa per una sporca e losca "UFO (Unlimited Freak Out)", la cui intro (I was walking down the street, there was Jesus, Syd Barrett and me…) inchioda allo stereo; e infine si approda a quella meraviglia che è "In Blank", in cui il blues è graffiante e palpabile in ogni singolo giro. In conclusione un debutto che pretende un seguito altrettanto creativo, che non deluda le aspettative che andranno a formarsi in attesa di una seconda fatica degli Helene's Mates.

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La recensione It's easy to beat di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-28 00:00:00

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