Giorgio Canali & Rossofuoco
Rojo 2011 -

Rojo

Corsi e ricorsi. Era il 2007 e "Tutti contro tutti" era atteso come il disco definitivo di Giorgio Canali & Rossofuoco. Negli anni appena precedenti c'erano stati due dischi dal titolo praticamente identico ("Rossofuoco" e "Giorgio Canali & Rossofuoco"). Due dischi consumati e imparati a memoria. E a quel punto si attendeva il colpo d'ala da gran maestro. Che non arrivò, perché "Tutti contro tutti" rimane un disco da non sottovalutare, ma non all'altezza dei precedenti.

Oggi la situazione è simile, perché dopo quel disco mezzo riuscito, Canali ha piazzato veramente il grande colpo: "Nostra Signora della Dinamite" ha alzato l'asticella e ha mostrato come la rabbia, che da sempre anima i lavori dell'ex- CSI, possa essere incanalata per raccontare anche cose di tutti i giorni. Di nuovo, quindi, si era in attesa dell'ulteriore salto in avanti. Di nuovo, però, quel salto in avanti non è arrivato. Anzi, con "Rojo" Canali & Rossofuoco perdono in incisività, smalto. E poesia. C'è tanta bile, che fuoriesce da ogni traccia e quasi da ogni verso ed è comprensibile, visti i tempi, ma per una volta l'urgenza ha portato più danni che benefici, facendo riavvolgere il nastro del gruppo di qualche anno.

È come se Canali avesse messo tra parentesi "Nostra Signora della Dinamite". In realtà la parentesi di chiusura è rimasta anche un po' aperta, perché è da lì che vengono pezzi come "Controvento" o la splendida "Orfani dei cieli". E in fondo arriva da lì anche "La solita tempesta" con Angela Baraldi, ballatona dai toni mai sentiti su un disco dei Rossofuoco, e sostanziale continuazione di quel "love will tear us apart again" che in quel disco chiudeva il ritornello di "Tutti gli uomini". Senza dimenticare il progetto di reinterpretazione live dei Joy Division, realizzato sempre con la Baraldi.

Oltre a questi, ci sono tanti pezzi di pura e semplice incazzatura. Talmente tanti e talmente simili tra loro, da poterne citare uno solo come esempio. E allora valga per tutti "Carmagnola #3". Per il resto, si tratta di versioni aggiornate di "No Pasaran" e poco altro.

"Rojo" è programmatico già dal titolo ed è senza dubbio un disco istintivo e di pancia. Purtroppo non è un disco riuscito. Perché di Giogio Canali c'è bisogno e da lui ci si aspetta di più di un irriverente "il Papa veste Prada".

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