Giancarlo Frigieri I Sonnambuli 2011 -

Disco in evidenza I Sonnambuli precedente precedente

Conosco Giancarlo Frigieri da diversi anni: fu l'esperienza dei Joe Leaman - e la vicinanza tra Sassuolo e Bologna, ai tempi dei trascorsi universitari del sotttoscritto - a favorire un rapporto che ogni tanto prevedeva anche piacevolissime trasferte, sempre e comunque generate da interessi musicali comuni. In tutto ciò, ci misero indirettamente lo zampino i concittadini Julie's Haircut, in cui Giancarlo fu impegnato dietro i tamburi agli esordi della band.

Ci si è persi di vista negli anni, e dopo lo scioglimento dei Joe Leaman ho purtroppo seguito a singhiozzo gli sviluppi della sua carriera artistica - e nel frattempo lui passava al cantato in italiano, dopo la prima prova solista in inglese.

Riprendo quindi il filo con "I sonnambuli" che, dopo alcuni ascolti, fa sorgere il dubbio sul fatto che una recensione possa bastare per svelarne appieno lo spirito che lo anima; allo scopo potrebbe magari contribuire una futura intervista, trovandoci di fronte ad un album densissimo, carico di parole che servono a raccontare questo paese, popolato appunto da sonnambuli. Giancarlo canta, quasi fosse un novello Guccini (ascoltare "Controesodo" per cogliere il riferimento), senza lasciare nulla all'immaginazione. E a tratti sfocia persino nel cinismo, lo stadio successivo che alla disillusione (l'opening "Risveglio" non lascia scampo, ma fanno la loro parte sul tema anche tracce come "La gente", "Comodo" e "Il turista"). Nel lavoro trova poi spazio uno splendido affresco intitolato "L'arrivoluzione", probabilmente la critica migliore a ciò che qualche anno addietro gente come Luca Casarini e l'ex deputato Francesco "Spider Truman" Caruso spacciavano come movimento proletario per giustificare gli assalti ai supermercati.

Per fortuna, sul finale, dopo tanto soffrire si apre un piccolo spiraglio quando, con una ballatona come "Non lo so dire" (rubata probabilmente nel sonno a Julio Iglesias!), si arriva a cantare dell'amore, senza però (s)cadere in tentazioni melense, bensì confessando un punto di vista che pochi altri cantautori hanno saputo esprimere con così tanta intensità.

Non vi rimane altro che ascoltarlo, mettendo in conto, però, di rimanerne delusi; non è un raccolta di canzoni alla moda, anzi quasi quasi è un pugno allo stomaco. A voi la scelta.

---
La recensione I Sonnambuli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-16 00:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia