Minnie's La paura fa brillanti idee 2011 -

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Si parla di quell'urgenza che non riesce mai a trasformarsi in qualcosa di concreto, l'intuizione incredibile che arriva nel dormiveglia ma è destinata a restare impalpabile come un sogno. Soprattutto il terrore di stare a perdere del tempo perché, si sa, la paura più grande è quella delle cose che non si conoscono o che sarebbe bello provare a fare, ma forse è meglio non rischiare. Quante volte vorremmo buttare nel cestino tutte quelle scuse travestite da giustificazioni che ci aiutano ad arrivare puntuali all'ora di cena, o alla fine del mese? Quando ogni giornata va a finire nell'attesa di qualcosa di migliore o si perde nel timore di quello che potrebbe essere forse è meglio fermarsi a riflettere un attimo, facendosi anche un po' male se necessario.

Di questi sentimenti sono impregnate le due tracce, registrate l'inverno scorso, che ci vengono regalate proprio quando l'estate comincia a diventare quasi fredda e la sveglia torna a squillare puntualmente. Discorso coraggioso in un tempo in cui "svengono in tanti che non ci si fa caso neanche più". Qui dentro fluiscono suggestioni preziose, poche parole che disegnano immagini e stati d'animo, un discorso che potrebbe uscire dalla bocca di un cantautore ma prende invece vigore dalle schegge di punk che schizzano qua e là. Con un ascolto distratto si potrebbe dire che i Minnie's di oggi assomigliano ai Tre Allegri Ragazzi Morti prima che iniziassero a suonare ritmi caraibici in levare. La verità è che Enrico Molteni al basso che mette in primo piano il suo strumento e con l'aiuto di Cesare Picco che suona il piano e si inserisce alla perfezione sulle chitarre la band milanese riesce a trovare l'alchimia perfetta nel suono.

Il bicchiere giusto per mandare giù l'estate senza timore che l'inverno sia troppo freddo. Peccato finisca solo con un sorso.

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La recensione La paura fa brillanti idee di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-21 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • ohiokid 13 anni fa Rispondi

    A me piacciono. E' da un bel po' che avevano l'intenzione di muoversi verso territori più indie-italiani (e non più punk rock come agli esordi). E mi fa piacere che ci siano riusciti senza stravolgersi troppo!

  • spranga 13 anni fa Rispondi

    ma quindi non c'è più quel bassista cumenda/anarchico con la coppola?