Droptimes The Surfer 2011 -

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I Droptimes fanno una ricerca del suono, che a volte riesce a volte no, però ci provano e sono quindi da premiare a prescindere. Atmosfere rarefatte, voci sussurrate, piccole colonne sonore a tratti già sentite. Magari non proprio originalissime, comunque abbastanza interessanti. Chi suona sa di musica, ha una certa cultura musicale se non altro. L'uso del sax non invasivo, che arriva però a sottolineare senza eccedere nel pezzo "Necessary change" è lodevole - tra l'altro ritengo questa traccia la più riuscita di tutto l'EP.

Lo sbaglio più evidente, a mio avviso, è il voler enfatizzare a tutti i costi. Per esempio, il pezzo "Drops" ha un inizio minimale intrigante, poi, però, facendolo crescere troppo, si perde l'essenza. Troppi esercizi di stile, insomma: qua più che da aggiungere c'è da togliere, per non cadere nell'errore del fascino delle sovrastrutture, fascino che più che mostrare nasconde e confonde. Le basi ci sono, spero nell'evoluzione della sottrazione.

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La recensione The Surfer di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-11 00:00:00

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