Julie's Haircut Live at Exit 2011 - Sperimentale, Rock

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Premessa didascalica: dopo l'uscita di "Our Secret Ceremony" nel 2009 i Julie's Haircut sono partiti per un lunghissimo tour portando in giro il loro sound nero e volatile come brillantini per serate malinconiche, e spargendo per l'Europa i semi della loro evoluzione artistica offrendo spunti da vari lavori; il 10 giugno 2011 si esibiscono all'Exit07 in Lussemburgo dividendo il palco con gli Afterhours nell'ambito della quinta edizione del festival "Panoplie" e Markus Mathis registra su due tracce in presa diretta et voilà!, un bel disco dal vivo scaricabile in free download. Fine premessa.

Questo live si presenta subito bene, l'apertura con due brani estratti proprio dal loro ultimo album è decisamente energica e coinvolgente, prima "Sleepwalker" che a mio avviso è l'esecuzione dei Julie's che più s'avvicina alla classica forma-canzone, con riff accattivanti e amore per l'elettronica eighties, poi "The Devil In Kate Moss" che offre dieci minuti di noise espanso e psichedelico come abbracci morbidi. Ovviamente non poteva mancare quello che ormai è un classico della band, "Satan Eats Seitan", che assieme a "Death Machine" e alle due parti di "Gemini" rappresenta qui con orgoglio "After Dark, My Sweet": anche in questo caso l'energia è palpabile, concreta, la progressione efficace e il bersaglio è centrato, e le distorsioni e gli effetti sono il baleno che accende notti stanche, la performance è davvero godibile. La passione oscura che si respira in "Death Machine", una passione frammentata e ansiogena che pare non portare nulla di buono, mi aveva sempre fatto pensare alla vena autodistruttiva dei Joy Division ed eccoli omaggiati con "Heart And Soul", secca e ruvida come uno schiaffo improvviso in una versione molto simile all'originale. Tutto si chiude con "The Tarot", cover dalla colonna sonora de "La Montagna Sacra" di Alejandro Jodorowsky e presente in un vinile 10" uscito a giugno in tiratura limitata, un finale malinconico sul vociare del pubblico, eterea tristezza, thank you very much, goodnight.

Un disco bello, del blu dei lividi che ricordano una serata piena, una tensione notturna che non si esaurisce col venire del giorno, l'essenza dei Julie's Haircut che si diffonde nello spazio tutt'intorno come farfalle sul finire dell'estate, e in essa tutti i chilometri fatti, i palchi calcati, i soundcheck e le attese, gli arrivi e le partenze, settimane, mesi e alfine anni. Da ascoltare nelle ore della riflessione e nel tempo dei ripensamenti, nei cambi di stagione, e nella solitudine della tua stanza ancora vuota aspettando che qualcuno smorzi il torpore mentre la musica genera come fiamma gli umori instabili di un mattino irrisolto.

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La recensione Live at Exit di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-25 00:00:00

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