Irol Perso nel tempo 2011 - Soul, Hip-Hop

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Un esordio vagamente farraginoso ma con prospettive di crescita per il giovane mc sammarinese

Un tizio mi ha detto (o l'ho letto da qualche parte? O me lo sto inventando?) che quando Kanye West presentò il proprio demo a sua signoria Jay-Z, quest'ultimo lo apostrofò dicendogli: "So you're a soul boy!". Il buon Shawn si riferiva probabilmente ai campioni soul che all'epoca, prima di buttarsi su certi suoni electro, erano il marchio di fabbrica del rapper di Atlanta (e basterebbe ricordare l'elenco di artisti di quell'area steso insieme a Twista in "Slow jamz").

Beh, se io avessi davanti a me il diciottenne Irol probabilmente gli direi la stessa cosa, riferendomi all'onesto boom bap del suo Ep d'esordio. L'atmosfera si intuiva già dalla bella grafica del booklet, vicina alle cose underground californiane tipo Jurassic 5 e Dilated Peoples. E anche i testi si mantengono su quella linea: consciousness dipanata fra impegno sociale ("Risorse") e riflessioni personali ("Cose più importanti") con un flow ancora acerbo che ricorda le prime cose di Mistaman (che resta uno dei migliori rapper sulla piazza, per quel che mi riguarda). In generale insomma la strada è buona, ma ancora lunga: c'è tempo però per farsi le ossa.

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La recensione Perso nel tempo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-09 00:00:00

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