Malaerba Malaerba 2002 - Rock, Grunge, Crossover

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Lo chiameremo crossover all'italiana. Perché è propria una tendenza di casa nostra, dell’oggi musicale italiano - in ambito rock e crossover, s’intende - quello di fare musica che guarda all’America, ma lo fa con l’occhio truce di chi è cresciuto nella famigerata melodia italiana, e decide di contaminare fra di loro le due esperienze. E contaminazione non è per forza segno di bellezza.

Fatto sta che questi cinque ragazzi abruzzesi sono un nuovo gruppo rock dalle tendenze classiche di quest'epoca musicale: chitarre ritmiche e soliste - distorte e pulite - da un suono molto vicino alla scena grunge di Pearl Jam e Soundgarden, con la variante di una piccola ascendenza melodica, un cantato sincopato e nasale - di chiara derivazione Eddie Vedder - e un’impostazione ritmica che alterna hard alle immancabili rock ballads. Insomma: assolutamente nulla di nuovo. Una produzione importante ma mediocre, quella di Molecola (già con Max Gazzè, Tiromancino e Santo Niente) e dei testi scialbi, non migliorano certo la situazione.

Citiamo però almeno qualche episodio piacevole: la prima traccia “Disordine”, caratterizzata da un funk rock distorto, la terza “Il piacere (che c’è)”, dove il combo cerca di esprimersi con strutture musicali relativamente diverse, la bella ballata pop “Albatra”, impreziosita dalla voce di Giulio Corda (altrimenti vocalist dei Giuliodorme) e il piccolo brandello di traccia fantasma, l’embrione più nuovo di tutto il disco.

Troppo poco, dunque, per far sì che questo esordio discografico ufficiale (anche se sei canzoni sono già state edite sul precedente demo) risulti interessante. C’è una vena di dejà vu che pervade tutto il disco e lo rende francamente prolisso. Perché - lo sappiamo tutti, e non vengo a profetizzarlo io - nella musica è stato già detto tanto (alcuni azzardano tutto) e la vera genialità sta nel saper mischiare le carte con personalità e gusto. Perché è proprio in queste due caratteristiche - la personalità e il buon gusto - che risiede l’attuale concetto di genialità.

Che per fortuna non si è ancora estinto.

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La recensione Malaerba di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-03-18 00:00:00

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