Crepuscolarismo, minimalismo, liquidita', ma anche movimento. La musica degli Essenza, ci proietta verso un mondo rarefatto, cristallino, alieno. Un modo originale di fare musica per alcuni versi simile a quello degli Amorphous Androgynous.Modernita' e tradizione si fondono nella realta' degli Essenza, splendido combo fiorentino composto da 6 persone. "Creature in my granma' soup" si tinge di spruzzate funky e chitarre anni'70,attraverso una tecnologia attuale. Come non lasciarsi conquistare da questi suoni che cercano di trovare linguaggi nuovi e ci riescono colpendo il cuore."Memnocyne" una luce che ti risveglia dolcemente dopo una notte di amplessi nella foresta amazzonica, con un profondo sax dell'ospite Stefano Bartolini, e riesci a vedere quello che non c'e', quello che poteva essere stato solo uno splendido sogno, una polluzione. Un gioco della mente. Bravi, misteriosi e tecnici,una grande band che dal vivo deve incantare. "Jngl" suoni che si rinnovano dalle origini, tribalita' e campionature,caos e pioggia di percussioni. "Crack" ci conferma che siamo di fronte ad un gruppo inusuale con una grande maestria tecnica, soprattutto nell'uso della sezione ritmica,e con approcci in stile Staalplaat. Grande gusto che ti colpisce e ti fa riflettere, mentre rimani ammaliato
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La recensione Hermann House di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-09-21 00:00:00
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