Nati Apposta Il bello è dentro 2011 - Pop rock

Il bello è dentro precedente precedente

Una band alla quale consigliamo di rivoluzionare in toto il metodo usato finora per la stesura dei testi

Un lavoro il cui incipit si segnala per versi come "Nato apposta per romperti le scatole apposta / nella fossa ci butto dentro le tue ossa" non meriterebbe ulteriori approfondimenti. E' un po' come se uno firmasse la propria condanna fin dal momento in cui ti stringe la mano esclamando "Piacere!" con fare incazzato.

Ma non è certo nostra intenzione essere cattivi in maniera gratuita, anche perché, dopotutto, i Nati Apposta (ennesimo nome orribile) non sono pessimi. Semplicemente incidono 6 canzoni anche musicalmente accettabili (un rock tra Afterhours e Negramaro), ma relativamente alle liriche non hanno proprio idea di che pesci pigliare. E' infatti lampante che la scrittura (ragionata, sia chiaro) dei testi sia un processo del tutto ignoto alla formazione toscana. Non è infatti pensabile che versi come "Dietro la mia moto il vento freddo ascolterò" oppure "D'improvviso eccoti qui / mentre sorseggi il tuo caffé / manca l'aria nella mia testa / ed un brivido scorre in me" siano passati al vaglio della band senza che nessuno dei componenti esprimesse la seppur minima perplessità.

Come non è concepibile immaginare che di fronte a passaggi lirici tipo "Eccoci qui, seduti su una nuvola / sospesi nel cielo a testa in su, guardando in giù / e poi di qua, guardando là / a testa in su, guardando in giù / cercando qualcosa, qualcuno o giù di lì" il quintetto sia approdato in sala di registrazione convinto di sfornare la migliore canzone possibile - a meno che l'ispirazione non dichiarata non sia il Vasco Rossi di "Eh... già".

In definitiva c'è ancora da lavorare tantissimo, partendo però da un imprescindibile presupposto, ovvero quello di rivoluzionare in toto il metodo usato finora per la stesura dei testi. Basterà solo sacrificare diverse ore dedicate al classico ritrovo in sala prove: ne guadagnerà l'economia complessiva delle prossime canzoni.

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La recensione Il bello è dentro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-23 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • Felicsia 12 anni fa Rispondi

    Per RoyBatty : mah, io non sono della band ma semplicemente una che li segue, credo che il diritto di replica sia per chiunque oppure il diritto di parola non esiste più? ma chi sarete mai poi per non potervi neanche criticare... L'opinione è libera secondo me, e penso anche secondo Rock it, altrimenti non esisteva l'opzione "aggiungi un commento". Credo che anche Faustiko la pensi così a quanto vedo. Un po' di umiltà non guasterebbe... anche perchè chi si fa recensire qui certamente non è Jovanotti o Elisa e chiaramente "qualche" punto da migliorare ce l'ha senza bisogno di essere azzerato o definito orribile, è come guardare un quadro e dire che è "bello" o è "brutto". ciao belli

  • faustiko 12 anni fa Rispondi

    "vorrei ricordare che la maggior parte delle canzoni utilizza, nel caso vogliano essere "poetiche" e non dirette, metafore o altre figure retoriche, licenze poetiche ammesse di qualunque tipo, parole che estrapolate dal resto (e nel tuo commento anche dalla musica) sembrano non avere senso ma che accompagnate dalla melodia e dall'interpretazione del cantante ti aprono un'altra dimensione in cui il'immaginario fa il resto": condivido al 100%.
    Purtroppo voi in quest'intento non ci riuscite neppure per un secondo (mio modesto parere, ma sarei stato disonesto nei vs. confronti se non avessi scritto ciò che penso).

  • RoyBatty 12 anni fa Rispondi

    adesso le band recensiscono il recensore ? ma che figura da bamba fate!

  • Felicsia 12 anni fa Rispondi

    Salve...
    è ovvio che per fare il recensore (qualsiasi sia il campo in cui lo si fa) bisogna avere una certa dose di sodomia innata, ma mi chiedo se veramente Faustiko non sia un po' troppo caustico (qui c'è pure la rima, ti è piaciuta?) ... premettendo che si tratta di pop-rock e non di hard rock e forse è questo che ti stona, vorrei partire da quello che hai detto sul nome del gruppo : Nati Apposta.....beh, siamo in tema rock italiano è vero, ma per fare un esempio più chiaro voglio pensare ai Beatles il cui nome all'epoca deve essere stato abbastanza schifato inizialmente, o ai Tokio Hotel per tornare ai giorni nostri? Insomma, vogliamo dire o no che se piace il contenuto poi tutto sembra abbia un senso, persino il nome del gruppo? Quando qlcsa è riconoscibile, ha un carattere, una sua "fisionomia", non importa che nome abbia... E qui passiamo appunto ai contenuti...benchè nella vita si possa sempre migliorare, specialmente quando non si ha un paroliere a disposizione come la maggior parte degli artisti odierni, vorrei ricordare che la maggior parte delle canzoni utilizza, nel caso vogliano essere "poetiche" e non dirette, metafore o altre figure retoriche, licenze poetiche ammesse di qualunque tipo, parole che estrapolate dal resto (e nel tuo commento anche dalla musica) sembrano non avere senso ma che accompagnate dalla melodia e dall'interpretazione del cantante ti aprono un'altra dimensione in cui il'immaginario fa il resto...e poi, caro Faustiko, con un nome così, non ti sarai mica spaventato da un bell'incazzato "Nato apposta per romperti le scatole apposta / nella fossa ci butto dentro le tue ossa"?
    Au revoir