Le Case del Futuro Lucertole 2012 - Pop, Shoegaze

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Difficile annoiarsi con questo esordio che prospetta un futuro fatto di brillanti cortocircuiti fra sound diversi.

Se dovessi citare tutti i nomi che mi sono venuti in mente ascoltando questo disco, questa non sarebbe una recensione ma un elenco, quindi non ne citerò nessuno, e invece dirò che "Lucertole" è una perfetta resa concreta del concetto per cui ci vogliono vent'anni per fare il primo album e uno per il secondo. Insomma, non si sa cosa ci sarà nel secondo, ma qui di sicuro ci sono vent'anni - moltiplicati per i quattro componenti del gruppo - di ascolti un bel po' vari: new wave, cantautori classici e non, beat - italiano e non, shoegaze, rock alternativo, psichedelia, pop.

Il risultato di tutto ciò sarebbe potuto essere un'accozzaglia schizofrenica ed eccessiva, e invece Le Case del Futuro sono riusciti a trovare una formula che tiene tutto (quasi) sempre in equilibrio e spesso suona perfino originale. La voglia di stupire c'è, ma non soffoca un'ispirazione che sembra genuina, sia quando detta melodie leggere e catchy come quelle di “Miranda”, che quando si addentra in territori meno rassicuranti come il rock discontinuo e barocco di “Brucia Parigi”; sia quando tenta effetti solenni alla Brian Eno productions (“Uragani”), che quando si diverte con l'ala scanzonata del cantautorato nostrano (“(due) mostri sulla luna”). E ancora: sia quando sembra figlia degli anni 70 (“Un delitto”), sia quando mostra evidenti natali eighties (“Division”), sia quando - e succede quasi sempre - tutti questi riferimenti si mescolano all'interno della stessa canzone. Testi non rivoluzionari nei temi, ma attraversati da una vena lievemente surreale, completano un lavoro che ha personalità e potenzialità.

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La recensione Lucertole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-20 00:00:00

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