Luciano Ceriello Lu.Ce 2001 - Cantautoriale, Rock, Etnico

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Lascia contraddetti e un po’ spiazzati il lavoro presentato da Luciano Ceriello autore e cantante vesuviano genialoide quanto disordinato, intelligente quanto prolisso, autoironico (come nella filastrocca drum&bass “Big Jim e Barbie>”) quanto, a tratti, estremamente serioso. C’è poco da dire: le otto tracce di “LU.CE” fanno intuire personalità, caratterizzazione e notevoli potenzialità, sia sul versante musicale che su quello dei testi; ma il tutto viene ad essere sminuito da alcuni eccessi, da certa pretenziosità, dalla mancanza di misura. Dispiace, ad esempio, che gli esperimenti con il modo di cantare e con l’uso di effetti sulla pur bella voce del cantautore finiscano a volte per prendere la mano al punto da rendere poco incisivo, oppure troppo enfatico, il cantato. È un peccato che certi testi, peraltro intelligenti nelle tematiche e con chiari riferimenti di tipo esoterico nello stile di un maestro del calibro di Battiato, non riescano però a essere sempre asciutti quanto potrebbero e dovrebbero essere.

Nonostante questi limiti, quasi tutte le tracce si ascoltano proprio volentieri, più e più volte, perché spesso riescono a coniugare l’orecchiabilità del pop elettronico anni Ottanta (“Il re”) e la spigolosità di sonorità alla Nine Inch Nails (“La rinascita”), mettendo in luce un eclettismo che non è assolutamente copia pedissequa dei modelli quanto piuttosto dimostrazione di ascolti ad ampio spettro. Tra tutti i brani spicca comunque “Il sogno”, lenta e intensa, - un po’ sullo stile dei Bluvertigo di “Cieli neri” - che sarebbe un pezzo davvero memorabile… se non fosse per l’utilizzo inappropriato e troppo pesante del tremolo sulla voce…
In definitiva, un'opera sicuramente valida in potenza ma pretenziosa nella realizzazione. Un paziente e rigoroso lavoro di lima è necessario per evitare di ripetere in futuro il rischio di strafare. Una maggiore disciplina si impone drasticamente su tutti i fronti: dall’impostazione della voce alla presentazione del proprio materiale. Perché qui le idee e le possibilità di emergere ci sono tutte e sarebbe proprio un peccato sprecarle.

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La recensione Lu.Ce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-04-10 00:00:00

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