Kill Your Boyfriend
ep 2011 - New-Wave, Elettronica, Shoegaze

ep

Un ep in cui il rock mischiato all'elettronica si fonde con la new-wave più vicina alle tenebre

Kill Your Boyfriend è una ragione sociale decisamente impegnativa per un band; se opti per un nome del genere, la musica che deciderai di suonare - qualsiasi declinazione tu abbia scelto - come minimo deve suonare più scura del nero. Compito non facile per chi ha già fatto la storia, figuriamoci per un ensemble all'esordio.

Nello specifico, questo duo di Treviso è ancora lontano dal raggiungere l'obiettivo, ma è innegabile che questo ep contenga al suo interno tantissime buone idee. Ad iniziare, ad esempio, dal fatto che Marco e Matteo hanno già in testa una precisa idea del perimetro sonoro entro cui muoversi, ovvero quello in cui il rock mischiato all'elettronica si fonde con la new-wave più vicina alle tenebre. L'ibrido generato, va da sè, contempla tanto i Suicide quanto i Joy Division, oltre alla miriade di emuli susseguitisi nel corso degli anni; fra questi pensiamo sia il caso di citare i Klaxons in primis (per i più giovani si tratta probabilmente dell’associazione mentale più veloce) e soprattutto These New Puritans (per i cultori del genere).

Se invece volessimo trovare riferimenti nello Stivale, crediamo sia plausibile accostare la musica della formazione trevigiana a quella dei Buzz Aldrin. Potreste obiettare, quindi, che siamo di fronte all'ennesimo caso di una band ultraderivativa, ma, per la teoria dei corsi e ricorsi storici, è assolutamente normale imbattersi in esperimenti del genere. I Kill Your Boyfriend fanno molto semplicemente il loro gioco e hanno margini di crescita esponenziali, soprattutto quando abbandonano (parzialmente, sia ovvio) l'archetipo sonoro da cui ha origine il tutto e innestano uno strumento come la viola su "Xavier", richiamando fra le righe quella meraviglia intitolata "The black angel's death song" a firma The Velvet Underground. La curiosità, adesso, è capire non solo quanto possano valere sul palco, ma anche vederli all’opera con qualcuno dietro il mixer (tipo Bologna Violenta aka Nicola Manzan?) che sappia valorizzarli ulteriormente.

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