Compilation Voci per la libertà 2001 2002 - Rock, Blues, Hard Rock

Voci per la libertà 2001 precedente precedente

“Voci per la libertà” è un concorso dedicato ai gruppi emergenti, organizzato da Amnesty International e dal Comune di Villadose (RO), luogo in cui ormai si svolge da cinque anni. Chiaramente in linea con i principi che supportano l’organizzazione, questo concorso è nato in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ed ha il fine di diffonderne i contenuti attraverso la musica.

La compilation che qui trattiamo è quindi un sunto di tutte le proposte musicali che sono ruotate attorno a questo concorso nell’edizione del 2001. Si parte dunque con i torinesi Livido, vincitori del ‘Premio Amnesty’, che presentano le loro “Ali grandi” e “Spazio personale”, caratterizzate da un rock in bilico fra grunge e crossover, con una venatura di chiara ispirazione Subsonica. I vincitori del premio della critica sono invece i Sungift, che sintetizzano nelle loro “Iqbal” e “Aria” hard rock, blues e metal, con una particolare attenzione per il rock ‘70s e ‘80s, ma fanno ciò senza dare una svolta personale alla loro composizione. Troppa tecnica e troppo poco cuore. I vincitori del ‘Premio della Giuria Popolare’ sono invece i Malastrana, che, caratterizzati da una line up alquanto particolare, propongono un pop elettronico - loro lo chiamano ‘neuroelettronica’ - che riprende in maniera forte (anche loro!) i Subsonica. È un pop di buon gusto, ma ancora troppo debole sotto il profilo del carisma emotivo. L’artista successivo nella tracklist è invece Elia, un cantautore dalle ascendenze melodiche chiaramente italiane che riesce a comporre uno struggente pezzo come “Il sogno di un popolo”, dove contamina il cantautorato con il folk e il rock grazie ad un arrangiamento magnifico. L’unico suggerimento che possiamo dare a questo cantautore è di cercare di essere più eclettico nelle scelte strumentali. I CH sono invece una formazione di Sondrio che propone un crossover di evidente e netta ispirazione Rage Against the Machine. Freschi e potenti e viscerali, questi CH, ma ancora troppo legati alle strutture dei loro beniamini. Altra proposta, invece, quella dei Folletti del Grande Bosco, che possono essere inseriti in quella ‘scena’ etno/folk che ha come lead band i Mau Mau. Interessanti ed obliqui - o, meglio, interessanti perché obliqui - grazie a ritmi tribali, una voce grezza ma non sguaiata e un approccio molto emotivo alla composizione. Chiudono la carrellata invece gli ospiti ECO (Extra and comunitarian Orchestra), che con la loro “Fati Zi” dal sapore orientaleggiante, rappresentano un’esperienza musicale originale. Tutti i protagonisti di questo complesso multietnico provengono infatti dal carcere di Padova e sono i primi detenuti coinvolti nella collaborazione fra Art Rock Cafè (scuola di musica moderna) e Tangram (associazione per lo sviluppo individuale e di comunità), con il fine di migliorare la vita all’interno del carcere.

Ultima nota di plauso ai testi di questo dischetto che, seppur cadendo a volte in qualche luogo comune e qualche banalità, risultano intensi e a tratti toccanti."

Per contatti: http://www.vociperlaliberta.it

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La recensione Voci per la libertà 2001 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-04-15 00:00:00

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