The Dagos We Don't Know 2012 - Pop, Pop rock

We Don't Know precedente precedente

Un album diretto, chiaro, credibile. Melodie da rincorrere per riacchiappare l'estate.

Ci risiamo di nuovo: l’estate è quasi finita e ne proviamo di ogni per non farla andare via. Io propongo l’ascolto ripetuto e compulsivo di "We don’t know": l’esordio dei The Dagos, è diretto, chiaro, piacevole, credibile, solare, sereno, ma a tratti anche un po’ amaro.  

L’album ha soprattutto un grande merito, che è quello di mettere su una riuscitissima ed irresistibile atmosfera sixties. Tutto funziona molto bene: la melodia che si fa rincorrere facilmente, le doppie voci, le chitarre in controtempo. E qua e là spunta anche un’attitudine più battagliera e meno naif (“Postcards”, “Ghostwalk”). Anche i testi riescono bene a navigare intorno ad un certo immaginario semplice e genuino, fatto di personaggi un po‘ eccentrici (“Mr Siever”) e di amori improvvisi, inaspettati, intensi, talvolta senza lieto fine ("All my life").

Se allora il grigiore quasi autunnale non vi va giù, alzate il volume ed ascoltate “Summersong”: sarà subito estate, quella tiepida ma elettrica, dall’odore intenso. E quando vi dimenticherete di premere play per l’ennesima volta, “Amy” saprà riportarvi alla realtà con dolcezza e la giusta dose di malinconia. Proprio come quella di un tardo pomeriggio di fine estate. 

---
La recensione We Don't Know di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-14 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia