Madame X Dive cattive 2012 - Electro

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C’è una cosa che sfugge ai Madame X: non basta essere bravi per piacere. 14 brani ben fatti che omaggiano il mondo del cinema ma non coinvolgono abbastanza.

Ve li ricordate i Madame X? Ecco, io sì, e li potrei riassumere in una frase: grandi progetti per piccole opere. Hanno idee belle e convincenti sulla carta ma poi tradotte in musica diventano pura finzione, estetica di plastica. Obiettivo: piacere agli altri senza metterci troppa passione, che poi sennò vengo male in foto.

Col loro nome la band omaggia una pellicola degli anni ’60 che ha come protagonista Lana Turner, in questo album dedicano invece i loro sforzi a celebrare le colonne sonore di vari b-movies italiani e grandi capolavori internazionali, come “La sposa in nero” di François Truffaut e “Picnic a Hanging Rock” di Peter Weir. Temi comuni del lavoro - che pare nato come un concept - sono la morte misteriosa, le donne mantidi, le trame nere e la scomparsa, ma, come al solito, i Madame X riescono a coprire di lustrini anche questi temi così oscuri e profondi.

Ciò che probabilmente sfugge alla band è che la musica è imprescindibilmente comunicazione, e verità. Non può ridursi alla stregua di uno spot: bisogna instaurare un rapporto di complicità con chi ascolta e non creare un prodotto perfettamente eseguito, ma piatto e freddo. Una delle canzoni più riuscite è certamente “La morte cammina su tacchi alti” che vede alla voce il featuring di Patrizia Laquidara e viaggia tra un morbido electropop e atmosfere eteree e dilatate. Non male neppure “Vergine di luce”, che, con enfatica malinconia, si incastra bene tra le rocce incantate d’Australia: il resto si muove tra intermezzi strumentali tipically thrilling, accenni punk su tappeti elettrici (“La dama rossa”), canzonette orecchiabili giocate su riff accattivanti (“La sposa in nero”) e sussurri, ammiccamenti, teatralità.

“Dive Cattive” si risolve in una prova tecnicamente riuscita, con ottimi propositi alla base, ma che ti lascia impassibile ed emotivamente altrove: more passion, please.

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La recensione Dive cattive di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-24 00:00:00

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