gingerdream Fingers 2012 - Indie, Elettronica, Alternativo

Fingers precedente precedente

Rispetto al precedente aggiungono una vena post-dubstep, ma senza manierismi. Continuano a procedere sulla strada giusta. Avanti così.

E' sempre piacevole parlare di un gruppo quando si percepisce chiaramente un progresso nella sua parabola artistica. Questo il caso di gingerdreams, progetto per metà italiano per metà giapponese che qui approda all'album con alcuni importanti miglioramenti in mostra. Il primo riguarda l'aggiornamento della composizione alle ritmiche post-dubstep più in voga ma senza scadere nel manierismo. Rimane quindi alta la ricerca nella scelta dei suoni con un misto di digitale, campionamenti (vedi ad esempio le batterie jazz tutte glitchate della chiusa di "Luv flow") e suoni in presa diretta che rende molto ricca la tavolozza di colori impiegati. Il secondo miglioramento concerne invece l'aspetto melodico e qui Sonoro, producer del duo, tira fuori le unghie con pregevoli momenti come "It's our future - 3 1" e "We belong together", per citarne al volo un paio. Le coordinate rimangono quelle di un suono ambient tipico del catalogo Warp e di gente matta come Funki Porcini, senza dimenticare certi riferimenti a Dani Siciliano (l'attacco di "Just forget") e Ominostanco ("Talk blues"). Avanti così.

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La recensione Fingers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-18 00:00:00

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