ICEBERG Caro tornado 2012 - Rock'n'roll, Rock

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Tutti i difetti tipici dell'opera prima. Eppure, Qualcosa.

Sgangherato, verboso, confuso, in una parola: acerbo. Non si può negare che "Caro tornado" degli Iceberg presenti tutti i difetti tipici delle opere prime. Un sound ancora da aggiustare, che trae linfa dallo stoner, ma lo mette al servizio dei testi, lunghi e intricati, la cui trattazione merita un discorso a parte.

In bilico tra la visionarietà e il dettaglio di vita quotidiana, con un uso consapevole della metrica e un linguaggio non ordinario, le liriche degli Iceberg sono però lontane dalla forma perfetta. Troppo a metà strada, ancora, tra i due mondi che cercano di accostare, senza una decisione chiara su quale di essi preponderare.

Si potrebbero dire ancora molte cose sulla voce, che richiede un maggior studio e un'equalizzazione differente, o sulla produzione (un pugno nell'occhio, ad esempio, l'autotune brutale in una ballata altrimenti suggestiva come "In piena"), ma sarebbe anche sbagliato non sottolineare che c'è dell'altro, in questo disco. Qualcosa, con la Q maiuscola, che colpisce: una personalità già formata, una sfrontatezza che trascende i limiti della registrazione e della stesura, e che emerge soprattutto dai testi, sebbene in fieri.

Il mio inguaribile ottimismo mi spinge a dire che, lavorando ancora molto sull'aspetto testuale, oltre che su una resa sonora (e vocale, soprattutto) che necessita di maggior polso, gli Iceberg potrebbero (condizionale d'obbligo) crescere fino ad elaborare una proposta non lontana da quella dei Cosmetic, ovviamente in un genere diverso. Il rischio di un mio abbaglio è senza dubbio dietro l'angolo, ma sarebbe dannatamente bello se il prossimo lavoro della band pavese mi desse ragione, almeno un pochino.

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La recensione Caro tornado di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-22 00:00:00

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