abidensing rospea 2012 - Easy-listening

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Contenere la propria vena sperimentale a favore di una forma-canzone più accessibile potrebbe tornare utile al fine di riordinare un po’ le idee

Non fatevi trarre in inganno dalla traccia iniziale di questo disco, dove gorgheggi vocali alla Jeff Buckley introducono le note di un pianoforte sulle quali si sviluppa una melodia quasi Coldplay. Non fatelo perché tutto ciò vi porterebbe fuori strada: gli Abidensing non sono quel tipo di band.

A dire il vero non è facile focalizzare al meglio la proposta del gruppo perché “Rospea” è un insieme di suoni differenti, di armonizzazioni complesse originate dall’interazione tra gli strumenti più disparati, tra i quali troviamo sintetizzatori elettronici, chitarre, organi ed una completa sezione d’archi. Pur non godendo di una brillante qualità di registrazione gli arrangiamenti appaiono ben realizzati ed assumono un ruolo di primo piano visto l’approccio stilistico adottato dalla band, più propensa alla cura dell’aspetto strumentale dei vari brani che non ad un utilizzo più frequente e convinto delle linee vocali (tecnica e pronuncia inglese sono assolutamente da rivedere).

Il tutto però avviene in maniera disordinata senza seguire un ben delineato filo conduttore, attraverso trame disarticolate e sconnesse che talvolta si perdono in fiabesche divagazioni folk-progressive (arrivi quasi a immaginarti King Crimson e Jethro Tull) un po’ fini a se stesse, quasi si stesse ascoltando una jam-session dal vivo più che un album vero e proprio prodotto in studio.

Allo stato attuale nella musica degli Abidensing si respira ancora un’atmosfera confusa e forse il contenere la propria vena sperimentale a favore di una forma-canzone più accessibile potrebbe tornare utile al fine di riordinare un po’ le idee

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La recensione rospea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-19 00:00:00

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