Compilation Loser, my religion (vol. 2) 2002 - Cantautoriale, Alternativo, Acustico

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Dopo il primo volume di “Loser, my religion”, dedicato alle originali cover da parte di alcuni gruppi della scena underground italiana, ecco ora il secondo appuntamento con la compilation ‘virtuale’ realizzata per volontà di Andrea Girolami, il web-jay che da ormai 3 anni intrattiene settimanalmente gli appassionati con “Loser”, la trasmissione radiofonica trasmessa sulle frequenze della grande rete, che ha ormai acquisito un notevole seguito di pubblico.

Nello specifico, aumentano il numero delle tracce - da 7 a 9 -, ma cambia il filo conduttore: stavolta, infatti, non sono più le riletture ad essere il tema centrale, bensì canzoni inedite scritte e interpretate da almeno due (in alcuni casi anche 3) artisti/gruppi che costituiscono il motore di buona parte della produzione indipendente italiana.

L’incipit è affidato alla premiata ditta One Dimensional Man + Redworm’s Farm che aprono le danze con “Temporal quasar’s music” ibridando splendidamente l’elettronica con il rock ‘n’ roll: fichissimo! A seguire il primo terzetto, ovvero Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo + Lo-Fi Sucks! + Cods, anche stavolta insuperabili nello strumentale “Skecth!”, ennesima riprova di come l’elettronica possa assumere sembianze umane se trattata con la sensibilità che contraddistingue le tre formazioni. Altra chicca - ma qui dentro ci sono solo cose del genere! - è la canzone che vede impegnati i Viclarsen insieme a Bugo; il risultato è “Sole al porto”, lo-fi sbilenco e assonnato di pregevolissima fattura.

Altro piacevolissimo esperimento è quello realizzato dal duetto tutto veneto costituito da Elle + K: la loro “Everyday” pezzo in cui incrociano il trip-hop con echi di David Byrne (!!!), senza peraltro sfigurare di fronte ai paragoni, anzi. E lo stesso si può dire della coppia che risponde al momentaneo matrimono di Virginiana Miller e Abarthjour Floreale (in “Nobodybut”), anch’essi intenti a ripercorrere la strada dell’ex Talking Heads, avvicinandosi magari più al sound dei Morcheeba che non a quello del boss della Luaka Bop. L’altro terzetto è nuovamente frutto della scena veneta, ma per 2/3 è anche sintesi della Srazz records: sono infatti Northpole, Libra e Kleinkief i protagonisti de “Il mio dissenso”, episodio brevissimo che segnala nuovamente le 3 formazioni come fra le realtà migliori dell’indie italiano.

Subito dopo ecco spuntare gli Hogwash in compagnia dei Gea, con i quali realizzano “Lazy trap”, pezzo che interseca le inedite pulsioni (vagamente) space-lounge-electro dei primi con lo spleen esistenziale dei secondi. Ma siccome tanto non basta per sfamarvi, troverete anche i Soul Mio che prendono in prestito dai 24 Grana il vocalist Francesco Di Bella per realizzare insieme l’eccellente “Sperduto”, sintesi ideale fra le due anime ‘calde’ dei rispettivi gruppi.

Chiude infine “Boldak’s debris”, intestata a TheJuniperBand + Spin Boldak e che altro non è che un remix dei primi, ad opera dei secondi, con un alto gradiente di elettronica.

Ovviamente il giudizio complessivo sull’opera prevede esclusivamente un uso di superlativi; alla luce poi del fatto che la raccolta è completamente gratuita (potete effettuare il download digitando l’url www.musix.it/loser), in tempi di innumerevoli - quanto inutili - operazioni discografiche da parte dell’industria ‘che fa classifica’, fate in modo che queste 9 tracce diventino al più presto un patrimonio da tutelare e custodire, non solo nel vostro hard-disk (o cd, o dat, o mini-disc, etc.) ma in tutte le situazioni e i supporti possibili.

Ah... save the (good) music!

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La recensione Loser, my religion (vol. 2) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-05-03 00:00:00

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