Uno stoner rock potente e senza mezze misure che si scaglia marmoreo nelle quattro incisioni che compongono il loro Ep.
La musica dei lombardi Sick Monkey, è come un pugno nello stomaco, di quelli che levano il fiato. Il loro esordio, omonimo, non lascia respiro, uno stoner rock potente e senza mezze misure che si scaglia marmoreo nelle quattro tracce che compongono il loro Ep.
Apre le danze, quasi in punta di piedi, “Anatomia dell’Essere”, decisa a disorientare l’ascoltatore con un riff che nasce direttamente dai bassifondi dell’hard rock anni settanta per poi sfociare in un refrain inasprito e decisamente post rock. Seguono “Entiende” e “Ridi Ruggine”, due episodi estremamente cattivi e viscerali, dove la rabbia si scaglia a perdi fiato in un contesto di post grunge tipico degli anni novanta. Una ventata retrò che sfocia nell’ending track, “Senza Testo”, dove la voce del singer Antonio Bonizzato, amplifica la ruvidità del bagaglio sonoro della band nata ai piedi del Lago di Garda.
Un buono esordio per i Sick Monkey dettato dall’ottima mescolanza di suoni e dall’intesa dei quattro musicisti italiani. Un Ep che lascia un infrenabile desiderio di “volerne di più”. Bravi.
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La recensione SICK MONKEY di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-20 00:00:00
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