Geffen Shake The Colors, Get Your Hopes 2012 - Pop punk

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"Shake the color, Get your hopes": pop punk adolescente, sbarazzino e colorato. Forse troppo per le nostre ciniche orecchie.

Ricordate quel periodo magico chiamato adolescenza? Quello in cui le uniche cose importanti erano: uscire con gli amici, suonare, skeitare e fumarsi le canne? Ogni storiella era quella storia della vita, si voleva essere ribelli e si sognava di conquistare il mondo. Nel disco dei Geffen si respira tutto questo. Poco importa se i testi parlano di amori perduti, di insoddisfazione per la società e per la propria vita quotidiana. Fa tutto parte del gioco.

The Ataris, No Use for a Name (ma anche Vanilla Sky) sono alcune delle influenze palpabili in "Shake the colors, Get your hopes" anche se, nella sua totalità, il disco risulta decisamente più pop e meno punk di quanto promesso. Da "Believe" a "Vanilla Sky" il tiro delle 8 tracce è molto melodico, orecchiabile e forse più apprezzabile da un pubblico di giovanissimi, mentre quelli della "vecchia scuola" potrebbero storcere il naso. Nota di merito a "It's not me, that's hopless" dove il buon vecchio pop punk emerge con fervore sfociando a tratti nei quattro quarti di inconfondibile stampo NOFX

"Shake the colors, Get your hopes" è un disco giovane, sbarazzino e colorato. Forse troppo per essere apprezzato da un pubblico più adulto e avvezzo al cinismo. Ma le basi ci sono e forse, tra un po' di tempo, li ritroveremo più maturi e pronti a stupire con qualcosa di più adatto alle nostre orecchie.

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La recensione Shake The Colors, Get Your Hopes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-19 00:00:00

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