Syne Boundaries Of Hope 2012 - Rock, Progressive, Metal

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Un album che propone una cifra stilistica personale sfidando i dettami del prog.

Perseguire una propria cifra stilistica, dando vita ad un progetto musicale che sappia distinguersi tra altri, è già di per sé un'impresa meritevole e degna di nota. Se poi scegliamo un genere che ha nella sua paradossale natura degli schemi molto rigidi dai quali è difficile fuggire, la sfida è quantomeno ardua e rischiosa. Eppure i Syne, proponendoci l'ascolto di “Boundaries of hope” sembrano sapere il fatto loro. Un album che gioca a nascondino tra diverse possibili definizioni, a partire da quella più scontata di progressive metal. Ma diversi elementi differenziano la produzione della band dagli stereotipi di cui troppo spesso la categoria d'appartenenza si fa baluardo.

Innanzi tutto, la consueta voce cristallina è sostituita, come appare chiaro sin “Hurting words”, da un timbro caldo e accogliente. Nell'ambito dello stesso brano, le variazioni che il prog richiede risultano fluide e fruibili anche da chi non è avvezzo ad ascolti di questo tipo, non un semplice sfoggio di bravura tecnica, ma un viaggio morbido e gradevole. Le tastiere di ampio respiro addolciscono il tiro dei necessari virtuosismi rendendoli meno asettici e spingendo gli intenti fino ai confini della fusion.

“Boundaries of hope” risponde alla logica di due registri contrastanti e complementari: una buona dose di delicatezza emozionale (penso a “Sleepless”, con la sua batteria spazzolata) e una ricerca di suoni più duri. In questo secondo caso, gli esempi lampanti sono costituiti da “Brand new breath” - stop e riprese di una sezione ritmica accattivante – e da “So what”, con i suoi riff serrati e le intelligenti interferenze con il thrash con cambi interessanti di cui credevo capaci solo i Nevermore e altri pochi illuminati.

Se i miei ascolti fossero ancora orientati verso sonorità di questo tipo, come accadeva qualche anno fa, probabilmente riconoscerei ai Syne il merito di aver scritto uno dei miei album preferiti di sempre. 

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La recensione Boundaries Of Hope di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-08 00:00:00

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