a sleepless mind. I Can't See The Time Of Nothing 2012 - Lo-Fi, Folk, Britpop

I Can't See The Time Of Nothing precedente precedente

Un disco da intrattenimento. Lunga vita ai buoni sentimenti.

Ancora non sono riuscita a capire “My saddest song” a quale canzone assomigli. Sicuramente a qualcosa di inizio anni ’90 che avevo su una cassetta di canzoni che mia sorella registrava dalla radio. Chitarra acustica, tastiera, percussioni leggere e una melodia che è fatta apposta per crogiolarsi nelle piccole o grandi tristezze quotidiane. “My saddest song” è la traccia di apertura di “I can’t see the time of nothing”, progetto cantautorale lo-fi (più o meno la biografia dice così), di tale mente insonne, che è anche un blog fatto di testi, foto e pensieri sparsi in libertà.  

L’immaginario di riferimento è chiaro fin da subito: basta poco per trovare il proprio posto nel mondo. Nella fattispecie, basta una chitarra, un’armonica, poche percussioni e qualcosa di forte per mandare via all'occorrenza i brutti pensieri (“Red Wine, No Pain”).  Ovviamente se c’è una ragazza di mezzo è meglio; magari le si potrebbe cantare una canzone per tirarle su il morale ("Gelena") oppure lasciarsi ispirare dalla sua momentanea assenza ("My Moon Sofa"). 

In poche parole: si tratta un disco fatto per intrattenere, senza mezza pretesa in più, piacevole, come può esserlo - e lo dico con sincero affetto - una puntata riuscita di un telefilm adolescenziale. Lunga vita ai buoni sentimenti. 

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La recensione I Can't See The Time Of Nothing di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-24 00:00:00

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