Elettrofandango
ACHAB 2012 - Noise, Hardcore, Electro

ACHAB

Ottima seconda prova post-hardcore, per una band veneta feroce e intelligente

Una declinazione moderna e “provinciale” del celeberrimo episodio testamentario. Il latrato di un cane si staglia su un proscenio industriale postatomico e stranamente biblico. Questo è l’atomo hardcore-animalista, da cui prende avvio la titletrack, vociato rancore punk con tutta una serie di richiami tra NIN e Black Flag, spezzato finale postgrunge, dove trova spazio anche qualche soluzione a la Alberto Ferrari.

La band veneta confeziona per questo secondo lavoro sette sulfuree scene di crudeltà, o istanze di libertà (“Nessuno”), che hanno come perno semantico il mare e il connesso dramma di morte, senza però il porto della salvezza.

Electro con colte stilettate noise, e qualche vagito prog, in “Denti”, dove la band affina i muscoli, e una buona dose di saggezza, il che annovera il brano tra gli highlight del disco.

Prepotenti i richiami losangeleni, ma anche il jazzcore de noantri (leggi ZU) lungo le trombe ferali di “Relictual”, marcia nera, suggestiva e ben calibrata, passando per il cantautorato sghembo e scuro di "Polare".

Ottima seconda prova per una band dalle premesse più che solide. Oltre il Teatro degli Orrori, verso nuovi (ma biblici) orrori.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.