Ondaquadra [Puglia] Ondaquadra 2002 - Psichedelia, Elettronica

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L’obiettivo che si sono prefissati i pugliesi Ondaquadra è stato perfettamente centrato con questo omonimo lavoro. Vogliono fare musica e non canzone, dove non è importante la melodia ma piuttosto l’ambiente, l’atmosfera. E con questi cinque brani strumentali una certa atmosfera la creano, eccome. Tendenti alle esperienze visivo-psichedeliche degli Ozric Tentacles, il gruppo al quale si accostano maggiormente per il sapiente intreccio di elettronica, psichedelia e predominanza strumentale, gli Ondaquadra puntano tutto sul binomio musica-immagini. Le loro note sono perfette per viaggiare parallele ad immagini, possibilmente il più ispirate possibile. Laddove le immagini vengano a mancare, come succede durante l’ascolto del cd, allora le visioni sono quelle mentali stimolate dalla musica tremendamente avvincente pur nel solo utilizzo degli strumenti. Niente melodia, niente voce, niente ritornelli da canticchiare. Solo un viaggio, del tipo psichedelico, qui aggiornato elettronicamente, con sintetizzatori a palla, comunque e sempre affiancati dagli strumenti tradizionali chitarra-basso-batteria. Era d’obbligo, per un genere musicale come questo, avere una registrazione che ne potesse esaltare le caratteristiche ed anche qui gli Ondaquadra hanno azzeccato la scelta, con un cd che presenta un’ottima qualità sonora, al limite della perfezione. Direi maniacale, e d'altronde con tutti quei suoni da Pink Floyd moderni non si poteva sgarrare: ascoltare, per credere, “La goccia di mercurio” che ricorda “Run like hell” per l’intro e gli echi psichedelici. O la conclusiva “Kimpoo”, dove torna la chitarra simbolo dei Floyd, intermezzata da stacchi reggae e ska proiettati nel futuro e con un finale in ritmo crescente. Vi chiedete cosa ci facciano questi generi in un contesto di elettronica? Non stupitevi, perché in queste tracce vi trovate anche spunti jungle, funk-rock, avanguardia, punk elettronico, soprattutto in “Luci(di)…”, un crossover pazzesco per il pezzo più “veloce” del lavoro. Oppure ci si lascia andare all’ambient impalpabile di “2zero9”, quasi impercettibile all’inizio, in crescendo a metà brano, con le percussioni tecnologiche in cattedra e brusco stop finale. Insomma, bravi, bravi, bravi, questi Ondaquadra, che sono riusciti a strappare parole d’elogio persino a Francesco Tricarico e che nel frattempo continuano il loro viaggio, fregandosene del successo, puntando piuttosto all’interattività. E’ in programma, infatti, un cd-rom dal titolo “Rendez-vouz”, dove si potrà finalmente godere del gioco musica-immagini della band pugliese.

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La recensione Ondaquadra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-06-04 00:00:00

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