"Rock" è forse la parola più azzeccata, meglio se con l'aggiunta del suffisso "seventies", ma non è del tutto sbagliato aggiungere da qualche parte la parola "sperimentale". Grosso modo queste le coordinate in cui i Nonalogica provano a inserire le loro idee artistiche.
Sono italiani, pertanto mi sembra chiaro che conoscano quello che hanno fatto gli Afterhours e i Marlene Kuntz, ma altrettanto chiaramente riescono a dimostrare di non aver nulla a che fare con loro, cercando una propria interpretazione dell'intera faccenda. Non sempre riescono nell'intento ma, lungi dall'essere un capolavoro, la loro fatica regala alcune interessanti variazioni sul tema che lasciano un gran bel sapore.
La loro musica è fatta di giri di chitarra elettroacustici e atmosfere dilatate, cui fanno da contraltare alcune pulsioni più impetuose e fragorose. La melodia scorre copiosa ma non sempre arriva limpida, sporcandosi con scatti nervosi e accenti rumorosi.
Le vocalizzazioni appena fuori battuta vanno in saliscendi tra fragore e lamento, recitando liriche interessanti ma discontinue, capaci di momenti profondi ma anche di qualche sbadiglio.
I Nonalogica hanno carattere e questo può bastare a dar loro fiducia per il futuro, ma nell'immediato c'e' molto da lavorare per sfoltire e delineare un progetto ancora sfocato e alla ricerca del giusto equilibrio sonoro. La base di partenza è valida ma va verificata con qualche mese di sala in più sulle spalle.
---
La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-06-13 00:00:00
COMMENTI