Alessandro Romeo
Siamo tutti stanchi 2012 - Cantautoriale

Siamo tutti stanchi

La semplicità può essser preda semplice: una parte della fittissima truppa dei giovani cantautori lo ha imparato bene. Le iperboli, le amplificazioni e le estremizzazioni, melodiche e testuali, sono superlativi sempre più distantanti per una certa schiera di songwriter che scelgono la strada dell'essenziale per interpretare le loro storie. Ci si distacca ormai con decisione da ogni possibile costruttivismo artificioso al fine di coltivare, invece, un percorso più genuino e "casereccio". Son scelte.

La ricetta di Alessandro Romeo è elementare: voce e chitarra, batteria spazzolata e poco più. "Siamo tutti stanchi",  racconta piccoli squarci di situazionismo quotidiano infagottati da una buona dose di sentimentalismo. Piccoli aneddoti dalle sfumature oniriche, "Zoo", ad esempio: esposizioni, accompagnate da una chitarra in alcuni frangenti troppo timida e acerba, non rallenta non accelera, non accarezza, non dà mai il colpo di grazia, la trame sonore ci sono ma sono poco consistenti, vuote. E neanche la voce riesce a fare meglio, in questi casi dovrebbe eregersi a protagonista invadente e, invece, rimane nascosta.

Qualcosa di buono c'è, in "Amantide", ad esempio, si crea un connubio interessante ed efficace tra una bella melodia, un giro di chitarra più definito degli altri e un timbro vocale che sa essere fluido, dinamico, swingato, pur rimanendo rauco e originale. Insomma, Alessandro Romeo abbraccia con piena risolutezza il modo di scrivere che più gli appartiene, quello sghembo, naturale e semplice. Peccato che non sempre il gioco funzioni: nel complesso abbiamo un EP altalenante, dove l'impatto emotivo, se pur tradotto e offerto in chiave ironica e fiabesca, risulta sbiadito. Manca la sicurezza di un'estetica musicale, marcata e omogenea, in sostanza manca un po' di esperienza. In alcune tracce senti che questo modo di scrivere personale c'è già, in altre deve ancora farsi. Come accade nella maggioranza dei demo dei giovani cantautori, dopotutto.

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