RENO Vesuvio 2012 - Electroclash, Dance

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Elettronica ruvida dal sapore vintage. Disco interessante e molto godibile

Elettronica ruvida dal sapore vintage. La musica di Reno colpisce dritta al cervello e lo fa attraverso un sapiente uso di sintetizzatori e campioni che vanno alla ricerca di un genere astratto, risultato di una cosciente elaborazione di: groove of seventies della disco/funk; le successive esperienze dell’elettronica sperimentale – rappresentate principalmente dai Kraftwerk – e le decine di sottogeneri “fusion” come l’ambient-house, experimental electronic, etc.

Insomma, nella musica di Reno c’è molto. E forse quello che più colpisce è quell’attitudine rock espressa nella prima traccia, "Vesuvio": acida, ossessiva, inesorabile come lava di un vulcano in eruzione. In "Concerned" si passa invece in un territorio più elettro-dance con un uso ritmico di sample vocali ipnotici: buona creatività che purtroppo culmina in un ritornello un po’ troppo familiare per i frequentatori del genere.
Mentre "Arnaldo" non colpisce in modo particolare per idee e sonorità, "No time" segna la felice conclusione di questo interessante lavoro: fantasioso collage di frammenti sonori incastrati su tempi dispari che sorprende l’ascoltatore battuta dopo battuta. Disco interessante e molto godibile.

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La recensione Vesuvio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-12 00:00:00

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