The Beards MUSKITO 2012 - Rock, Psichedelia, Alternativo

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Il mondo di un'America mitica fatta di saloon, polvere e pistole: produzione internazionale per i The beards

“Muskito” rappresenta un fatto importante nella musica italiana dell'anno appena trascorso: si tratta della colonna sonora realizzata dai The beards, in collaborazione con l'artista australiano (sceneggiatore, documentarista, produttore discografico ecc ecc.) Julien Poulson, per il film omonimo che racconta la storia del pericoloso fuorilegge inglese Michael Howe, uno spietato killer autore di un “diario dei sogni” scritto con il sangue su pelle di animali, che nell'800 seminò il panico autoproclamandosi governatore della Tasmania. La lista delle collaborazioni è lunghissima e prestigiosa (basti citare Aaron “Professor Louie” Hurwitz), ma per tutte le informazioni circa il film e la produzione del disco, rimando i lettori all'esauriente comunicato stampa che lo accompagna.

Parliamo di musica. Mai come ora, in un momento storico in cui i fratelli Coen prima con “Il Grinta” e Tarantino adesso con “Django Unchained”, l'immaginario del selvaggio West, la polvere, le pistole, i saloon, è tornato alla ribalta, facendo di “Muskito” un disco attualissimo con la sua tendenza al pastiche, riprendendo nella struttura formale, nei timbri, nei testi e nelle atmosfere le colonne sonore e le musiche di un'America mitica, fatta di polvere, stivali di pelle, scontro/incontro con le popolazioni indigene, ballo. Il disco funziona perfettamente a livello sinestetico, con la sua capacità di riportare alla mente i lunghi piani-sequenza al tramonto dei western classici (“Muskito”), i ritratti appassionati e affascinanti degli eroi senza nome che scendono dalle montagne per riportare la giustizia in città (“Campfire procession”), una certa tendenza all'oscurità che ricorda alcune atmosfere di Nick Cave o il folklore tipico di Johnny Cash, che tra l'altro, amava le figure degli antieroi.
I timbri molto devono anche al rock'n'roll degli anni '50 (“No meaner man”), e le voci si immedesimano totalmente nelle anime crudeli ma romantiche di queste figure sempre al limite.

Un disco che funziona semanticamente e sintatticamente in maniera egregia, portandosi dietro un mondo completo e riconoscibile, e che candida i The Beards a diventare realtà internazionale. Certo, il campo del genere è ben delimitato e troverà riscontro solo negli appassionati (ritratti una volta e per sempre nei rozzi avventori del Bob's country bunker in “Blues Brothers” di John Landis), ma “Muskito”, come si diceva all'inizio, rappresenta un fatto importante nella musica italiana: una collaborazione internazionale che dona molta visibilità a una band nostrana all'estero, in un contesto di genere che ha dato gloria al cinema italiano ma che è nuovo e poco esplorato nella musica.

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La recensione MUSKITO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-16 00:00:00

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