Moneytalks Ceremony 2012 Demo EP 2012 - Sperimentale, Punk, New-Wave

Ceremony 2012 Demo EP precedente precedente

Un debutto che contiene due anime, potenza e levità. Un ascolto consigliato a chi, nella riproposizione della new wave, cerca un suono più concreto e meno patinato.

La copertina già m'intriga.
Levitazione, magia, un probabile esorcismo, un'estasi. Ma che strano nome per una band di ispirazione new wave, questo MoneyTalks. Presto spiegato nelle stesse note del gruppo "In questo nostro post modernismo "Money" è la regola, non l'eccezione. Money usurpa cuore, mente e libero arbitrio. I MoneyTalks sono dei sentimentalisti che vogliono parlare all' inconscio, che vogliono un ritorno all'inconscio.". Premessa importante, imponente, carica. Pure troppo? Ascoltiamo.

I MoneyTalks non sono novellini, vengono da esperienze differenti (Stroboman, Neuromantik, Mordecai) e da città diverse sotto tanti aspetti, Firenze e Roma. Il primo pezzo di questo "Ceremony", titolo abusato che subito rimanda al passaggio dai Joy Division ai New Order, è un treno in corsa. "Lighting Riders" parte bene, colpisce dritto nel segno, fa muovere i piedi e la testa. Chitarre e batteria lanciate in intrecci elettrici di crossover non ovvio, ai limiti del post hardcore, fanno da tappeto urticante ad una voce wave melodica e potente, che mi ricorda il cantato dei British Sea Power.

Il secondo pezzo "Shadowplay", altro titolo preso in prestito dalla buonanima Ian Curtis, è meno incisivo, si dipana su atmosfere dark wave classiche, anche se l'impasto sonoro ha una potenza rara in band di questo genere, e l'insieme risulta piacevole. "Storm" continua il cammino intrapreso con il secondo pezzo, ma aggiunge dissonanze, dilatazioni e inaspettati passaggi rock. Per l'ultimo brano di questo esordio, la band si cimenta con l'italiano e si trasfigura completamente. Chiudendo gli occhi, sembra di ascoltare il rifacimento in chiave odierna di un brano di new wave italiana di scuola fiorentina dei primi 80, e per me questo è un gran complimento. Punterei di più su questa formula, decisamente convincente.

Un debutto che contiene due anime, potenza e levità. Un ascolto consigliato a chi, nella riproposizione della new wave, cerca un suono più concreto e meno patinato.

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La recensione Ceremony 2012 Demo EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-23 00:00:00

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