La Luce di Daphne ...ché la dritta via... 2012 - Alternativo, Acustico, Pop rock

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Un omaggio (non un ricalco) alla musica balcanica e tzigana

Ché la dritta via altro non è che un viaggio attraverso l'Europa: dalla nostra penisola ai Balcani, dall'Ungheria alla Romania. Un omaggio (non un ricalco), costruito attraverso le strade di sonorità tradizionali tzigane e atmosfere balcaniche, partendo da radici più familiari e moderne del rock e del pop. Infatti, la peculiarità di questo progetto sta proprio nell'accostare generi tradizionali passati con elementi della musica moderna, un po' come le architetture che stupiscono in città come Berlino, Tel Aviv: edifici storici del passato a contatto ad altrettante costruzioni contemporanee. La bellezza del passato che guarda il presente.

Non deve essere un caso che, i componenti della Luce di Daphne (pur tenendo come punto di riferimento l'Italia e la nostra lingua) provengano da contesti espressivi e territoriali differenti, perché questo si sente nelle diverse sfaccettature del disco. Come per esempio nella chitarra di Luca Peverini, (italiano ma trapiantato in Francia) dall'inconfondibile stampo jazz-manouche, fondamentale per rievocare le sonorità tzigane, il violino dello svizzero Livio Luzzi, dalla tecnica accademica ma, capace di dare la giusta sorpresa di ritmo ad ogni traccia. Di fatto, il violino è l'elemento poli-ritmico protagonista del disco, incastonato perfettamente con la cantabilità delle canzoni in italiano- forse, a volte, non così originali nella lirica dei testi, ma ben amalgamate e svolte con la parte strumentale- e con la batteria spazzolata velocemente. I pezzi più riusciti sicuramente sono quelli più incalzanti e dinamici, comeRelazione con il vizio, nella quale le variazioni tonali della voce, del violino e della batteria, riescono a creare un trascinamento partecipe. Ma anche la ballata romantica El dìa después, non dispiace, anzi, sembra la colonna sonora di un film di Pedro Almodovar, carica di una triste emotività nostalgica ineluttabile.

“Ché la dritta via” è un progetto che non scorre facilmente fluido, certo, ha bisogno di particolari attenzioni durante l'ascolto. Ma superato questo ostacolo iniziale si corre il rischio di affezionarsi, perché è un buon disco. Principalmente per la bravura tecnica individuale di ogni componente e per l'associazione di generi non facili da integrare fra loro.

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La recensione ...ché la dritta via... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-21 00:00:00

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