Quiet Confusion -JUNGLE- 2012 - Rock'n'roll, Rock, Funk

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Nella giungla echi di Rock, funk, blues e cantanti anni 70. L'esploratore che vive e muore di musica.

Questa è la storia di Moe l'esploratore, un uomo fatto di avventura ed alcol etilico. Nauseato dalla ripetitività regredente della vita in città aveva deciso di viaggiare solo, affidandosi alla sorte e alla sua innata capacità di sopravvivenza. Nella sua vita ha visto i luoghi più meravigliosi del pianeta, foreste fatte di buio ed angoscia vegetale, deserti rosso barbecue e rocce come braci vive, ghiacciai accuminati e oceani paurosi solo da pensare, e poi giungle. Il suo posto preferito, dove si sentiva a casa, dove tutto lo riportava al primordiale fuoco della sua vita da ubriacone era decisamente la giungla. Sì perchè Moe beveva. Aveva un particolare legame viscerale con la bottiglia, che lo riportava in vita ad ogni fondo vitreo raggiunto dopo il trangugio di qualunque fosse la brodaglia alcolica.

Moe era un esploratore atipico nel modo di vestire, dimenticati i tipici indumenti color cachi dell'epoca post boyscout, indossava jeans strappati alle ginocchia e camice a quadri, kit di sopravvivenza nello zaino mimetico e coraggio nell'ipod rigonfio di rock, funk, blues e cantanti anni 70. Il suo gruppo preferito erano i Quiet Confusion, una band veronese nelle cui chitarre scorre la quintessenza del rock'n'roll made in U.S.A. L'esploratore li paragonava agli alberi della giungla a lui tanto cari: robusti nel suono, con forti basamenti radicali fatti di Robert Johnson e Guns N' Roses sopra i quali nel tempo sono cresciuti fusti e rami nodosi ed articolati come le sfuriate distorte delle undici canzoni del suo album prefeito che, guarda caso, s'intitola proprio "Jungle".

"Freeway", passando per "Electric Sunday", "Rock till I Ride" fino a "Jack the Ripper", Moe se le ascoltava tutte mentre avanzava nella sua nuova sfida tra le infestate vegetazioni pluviali e nutriva il suo fegato con il peggior whisky del discount. Le avrebbe vinte tutte le battaglie con quella musica potente nelle orecchie, ma quella dell'astinenza da alcol non l'affrontava nemmeno. I Quiet Confusion sapevano risvegliarlo quando completamente sbronzo aveva per l'ennesima volta dormito sulla terra fradicia di chissà quali liquidi mefitici, avevano quel vibrato grunge pastoso e nevrotico che a lui piaceva, la consistenza delle chitarre e del basso reagiva perfettamente in pozione con lo scoccare tribale della batteria, -così doveva essere la musica santodìo!- si ripeteva. Più li sentiva e più ci sentiva dentro i Datsuns, alcuni passaggi fondamentali degli Zeppelin ed anche una vena hard-rockabilly alla Hormonauts. E

Jungle era la parola, l'attitudine, la meta e la fine di ogni bottiglia di vino o liquore che fosse, Moe amava il selvaggio, le liane sospese erano i cordoni ombelicali che lo nutrivano, il rock gli dava l'elettricità necessaria ad avanzare e l'alcol lo stordiva. Era in pace col mondo.

Peccato che alla fine, tutto quel bere lo uccise. Una notte, dopo un'intera giornata passata invano nel tentativo di guadare un torrente si attaccò di rito, alla bottiglia di scotch, e stavolta non era nemmeno male, peccato che oramai il suo fisico era arrivato al capolinea: di giorno affrontava territori impervi e maledetti e di notte ci dava dentro con le sorsate e alla fine crollò. Divorato dai crampi allo stomaco, iniziò ad urlare disperato, con la voce stridula e roca, nella cecità del dolore gli sembrò di sentire l'eco del cantante dei Quiet Confusion, ma era non era che l'eco di se stesso. Era solo e ormai morto. Realizzò che non avrebbe mai più ascoltato quella band cazzuta che tanto lo aveva ispirato nelle sue brade camminate, non più "Overdrive" e "Give Up Living", niente "Street Love Lady" e "Deadproof Race". Era la fine. Chissà cosa avrà capito di lui chi lo ritrovò ormai sfigurato dalle intemperie dopo qualche anno, magari nulla, ma una volta ricaricato l'ipod che teneva in mano la parola sul display era probabilmente l'unica che aveva sempre contato per Moe: "Jungle".

 

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La recensione -JUNGLE- di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-07 00:00:00

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