Chiedi a Monique
Chiedi a Monique 2010 - Rock

Chiedi a Monique

Un brutto nome per un brutto disco che non ha davvero nulla di salvabile.

Sono dell’idea che, quando si sceglie il nome per la propria band, o come in questo caso, per il proprio progetto solista, occorra pensarci bene: un nome sbagliato penalizza quanto una falsa partenza. Chiedi A Monique sembra il titolo di un pornosoft da noleggio, e non incoraggia all’ascolto. Superato questo scoglio mettendo da parte qualunque pregiudizio, mi imbatto nella breve descrizione di questo lavoro: “Concept album basato sull'amore difficile con una donna affetta da schizzofrenia”. Ecco, aldilà della doppia zeta che potrebbe essere una svista, anche se la frase è talmente breve e inutile da dover essere almeno grammaticalmente ineccepibile, queste parole in qualche modo già rendono la pochezza espressiva che ti esploderà poi in pieno viso al momento della prima traccia.

Una roba rock difficilmente definibile, con schitarrate obsolete e liriche impossibili, ricerca disperata di rime baciate (“Corri contro il vento, senti il suo lamento… svendi il tuo talento, senti quel tormento”), immagini inquietanti e disgustose (“Col tuo corpo a terra la tua bava lenta scende e bagna la mia anima”), una sorta di summa dell’inaffrontabile. Per una serie di circostanze fortunate, era da tempo immemorabile che non mi capitava di recensire un lavoro così pessimo, e spero che queste poche righe fungano da sincero rito apotropaico per allontanare simili album dalla mia lista assegnazioni.

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