Too Left 2 Be Right Life, music and other funny tragedies 2012 - Crossover, Alternativo, Hard Rock

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Banale, complicato e troppo elaborato: niente di buono (e nuovo) in questo EP

Non che ispirarsi a grandi gruppi del passato sia un peccato capitale, capiamoci. Neanche tentare di riesumare un certo stile, o genere, o anche solo interiorizzarne alcuni elementi nella propria musica, no, non è peccato. Però insomma, se poi queste influenze e ispirazioni diventano così evidenti da rendere un progetto musicale completamente spersonalizzato, no, questo non va bene. Se poi si pensa ancora che la chiave dell'originalità sia nel complicare, nel riempire ostentatamente e ostinatamente tutto il disco di trovate ritmiche e melodiche spiazzanti, nel non saper rinunciare a nessuna idea, nel non saper spogliare dai fronzoli di troppo la propria musica, eh no, non ci siamo proprio.

Per dire, prendiamo questo EP “Life, music, and other funny tragedies” dei Too left 2 be right. Si apre con un brano lunghissimo “The answer is 42”, che comincia con un estratto da “Guida galattica per gli autostoppisti” di A. Douglas, in atmosfera floydiana, attacca su chitarroni tamarri e un cantato/declamato à la System of a down, per poi trasformarsi in un brano hard rock, che ricorda tanto i Motley Crue quanto alcuni brani più recenti dei Metallica, per poi dilungarsi in una variazione tutta acciaccature e divertentismo di basso e batteria; il secondo brano “Bad education” segue più o meno lo stesso schema, ma è la suite conclusiva “Bunalti” che dona i maggiori spunti di riflessione. Parte come una ballata grunge del primissimo periodo (si sentano anche gli effetti sulla chitarra per ritornare immediatamente negli anni '90), con una struttura normale strofa-ritornello, su una melodia abbastanza scontata, ma nella sua banalità volendo anche efficace, adatta al suo ruolo di ballad. Poi, improvvisamente, senza soluzione di continuità, il brano diventa un esperimento quasi prog, con voli pindarici di tanti elementi motivici e tematici posti in sequenza a voler richiamare forse i fasti dell'immensa capacità creativa dei Mars Volta, ma creando solo una giustapposizione di momenti musicali poco organica. Si tenta il recupero in corner tornando sul ritornello della prima parte, ma ormai l'effetto accozzaglia è bello che andato.

I Too left 2 be right devono molto studiare se vogliono superare lo scoglio de la-cover-band-che-fa-anche-pezzi-originali, perché questo EP non ha niente di spendibile neanche a volerlo inserire in un filone revival.

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La recensione Life, music and other funny tragedies di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-05 00:00:00

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