Ishaq Innercity 2012 - Rock, Alternativo, Electro

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Un esordio emozionante e malinconico, perfetta colonna sonora di questo nuovo inverno.

Per dipingere dettagliatamente la loro città interiore, gli Ishaq si avvalgono di una capacità rara, quella di scrivere belle canzoni senza compromessi. Innercity è un album completo, un ideale concept sull'esistenza che parte dall'interno, sul mondo privato più reale della materia. Da qui al partire il passo è breve e lo spostarsi porta sempre con sé il mutamento, l'emozione e la malinconia.

Gli Ishaq sono un gruppo che fa capo a Isacco Zanon, strumentista di Castelfranco Veneto, il quale per questo primo album si contorna di musicisti capaci e duttili, in grado di trasformare un esordio in un piccolo tesoro. Una scatola magica nella quale fuoriescono melodie pianistiche che fanno tornare in mente la dolcezza di Michael Nyman (Lo struggente inizio di "The ship"), folk rock melodrammatico ("She's sleeping"), pezzi che strizzano l'occhio agli Smashing Pumpkins di "Adore", qui attualizzati in "Thanks", armonie vicine ai Bright Eyes ("Better Choice", "All is God") o richiami a Radical Face che flirta con i The Cure ("Here not alone"), fino ad arrivare a decise prese di posizione politiche ed umane in "Destroying Zionism" e alla chiusura epica di "Innercity". Tra le canzoni, intermezzi strumentali mai banali o fini a se stessi, ma indispensabili pause per respirare tra un colpo e l'altro, tutti dritti al cuore.

43 minuti per un debutto possono essere infiniti, ma la forza di questo lavoro sono il suono del collettivo e la bella scrittura, che trasportano l'ascoltatore e lo fanno levitare sul castello nel cielo di Miyazakiana memoria. Un album d'altri tempi che non mette in gioco tutto, senza risparmiarsi o cercare il singolo ad ogni costo. E' consigliato l'ascolto rilassato, dalla 01 alla 13, senza cadere nella tentazione dello skip per sapere come va a finire. Finisce bene, come tutti i viaggi. Un album particolarmente indicato per lasciar fluire la tristezza di questo nuovo inverno.

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La recensione Innercity di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-30 00:00:00

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