Lebowski Propaganda 2012 - Punk, Alternativo, Pop rock

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L’unica risposta possibile alla disgregazione politica e sociale è una non risposta.

Ha un qualcosa di destabilizzante il nuovo disco dei Lebowski & Nico. In un paese dove i professori della Bocconi saranno ricordati per avere invitato tanti padri allo stesso party della precarietà frequentato dai figli, i Lebowski si limitano a sghignazzare osservando soddisfatti le loro mutande (“Mutatis Mutande”).

La “Propaganda” della band marchigiana, in fondo, potrebbe essere tutta qui: l’unica risposta possibile alla disgregazione politica e sociale è una non risposta. Il che, nella migliore delle ipotesi, farebbe pensare a una sorta di riedizione 2012 dell'umore slacker degli anni Novanta, quando la Generazione X usciva a pezzi dall’euforia yuppie degli Ottanta e di fronte a sé aveva soltanto grunge, Bill Clinton e disoccupazione. Qui però non c’è nichilismo. C’è divertimento. Persino nel caso di “Avevo un sogno nel cassonetto”, forse il brano più disilluso del lotto, l’amarezza non arriva mai a graffiare fino in fondo il piano dell’esistenza.

I Lebowski & Nico musicalmente chiamano in causa i Devo (“Sei uno sprovveduto”) e irrobustiscono il tutto con chitarre dalle distorsioni piuttosto grosse. L’album a volte flirta bene con certo indie pop da sabato sera (“Job Fighters II”) e altre volte suona ganzo e volutamente fuori moda come un concerto di punk funk (“Kansas City”). I Lebowski sanno il fatto loro: irritano per l’eccessivo non-sense dei versi e coinvolgono per l’impatto notevole dei brani. Alla fine, è tutta una questione di stare o meno al gioco.

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La recensione Propaganda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-28 00:00:00

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