Lilit Resilienza 2012 - Rock, Elettronica, Alternativo

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Per come la vedo io, questo è un Ep d’oro. Il resto conta poco...

Il calcio è uno sport meraviglioso. Lo dico da tifoso, ovviamente. Amo guardare le partite, amo il campionato; amo quella particolare atmosfera che si respira nelle grandi serate di Champions. Amo vedere la mia squadra vincere (e no, non vi dirò che squadra è), ma soprattutto amo il bel gioco. Quello mi fa morire. Veder giocare bene per me è il top. Non importa chi sta giocando, non mi perdo nei colori della maglia. Mi perdo nel gioco. Poi che più di tutti il Barcellona abbia un gioco fuori dalla grazia di Dio è assodato, ma quando mi capita di vedere delle squadre giocare come il Barcellona, squadre magari più piccole, meno blasonate, allora godo sul serio. E sapete una cosa? Non ho mai sentito nessuno criticare queste squadre perché hanno un gioco derivativo. Il gioco derivativo… ma figuriamoci. Ecco, qui il passo per uscire fuori di metafora è breve, ma che non ci venga in mente di fare i raffinati, che va bene che la musica è un’altra faccenda, ma anche sul campo nascono opere d’arte, e nell’arte nulla si crea e nulla si distrugge. Vale per tutti. Nell’arte si prende, si modifica, s’interpreta; un testo, un’immagine; un suono. Si fa proprio un modo di essere per cercare di esprimere un qualcosa che solo noi abbiamo dentro.

“Resilienza” dei Lilit, la titletrack di questo EP, è un pezzo dei Radiohead. Tra l’altro dei Radiohead che ci hanno fatto perdere la testa. I Radiohead del Tiki Taka, quelli del “come loro nessuno mai”. E allora? Allora chissenefotte. Un pezzo derivativo? Sì. Ma chissenefotte. I Radiohead l’hanno fatto per primi e sono loro i meglio? Sì. Ma chissenefotte: i Lilit qui giocano bene quanto i Radiohead. Hanno preso un sound, l’hanno fatto loro e l’hanno interpretato, graffiandolo leggermente d’illustre cantautorato. Voce e testo, il vero punto di stacco. Verdena? Lo diciamo? Anche, un po’. Tra le tante definizioni di resilienza, quella che ho trovato più calzante è “la capacità di un ecosistema, inclusi quelli umani come le città, o di un organismo di ripristinare l'omeostasi, ovvero la condizione di equilibrio del sistema, a seguito di un intervento esterno”. Wikipedia. I Lilit? Hanno assorbito il colpo - artistico, sonoro, ‘sticazzi; i Radiohead - al loro ecosistema creativo, ripristinando poi l’omeostasi, il Loro suono, di conseguenza. In sintesi, resilienza. “Crisi” cita Bowie, lo sfilaccia, ne dilata lo spirito e dilania nel reprise finale. Electro. “Snakes” ha anche un qualcosa di Burial. L’altro fuoriclasse, quello che gioca sempre solido e vince secco. Il Bayern Monaco. Di nuovo elettronica; dark, atmosferica.

Eccola qui dunque la parola chiave. Non derivativo, ma atmosferico. “Resilienza” è un Ep atmosferico. Atmosfera. L’essenza del discorso. L’atmosfera è come il gioco del Barcellona: sono in pochi a saperlo giocare. Per come la vedo io, questo è un Ep d’oro. Il resto conta poco.

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La recensione Resilienza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-20 00:00:00

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