Mud Stained Boots ep 2012 - Stoner, Rock, Hard Rock

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Un esordio che ai Mud Stained Boots gli vale la sufficienza. Ma avrebbero potuto ambire a qualcosa di più.

Hanno avuto fretta, molta fretta, i Mud Stained Boots nel presentarsi al pubblico con il loro primo lavoro. Scorrendo infatti le note biografiche si scopre che questo “power-trio” (come amano definirsi) si forma nell'estate del 2011 e praticamente solo un anno dopo arriva ad incidere l'esordio. Un lasso di tempo brevissimo per pensare di poter realizzare qualcosa che lasci davvero il segno e colpisca l'ascoltatore.

Sia chiaro: i 3 sono anche bravi a scrivere e arrangiare, ma da queste quattro tracce non riusciamo o a scorgere particolari segnali di vitalità. Il sound di questo ep sembra infatti provenire dritto dritto da un disco a vostra scelta dei Queens Of The Stone Age, il cui repertorio la band ha letteralmente mandato a memoria; si rimane infatti allibiti ascoltando i riff e le ritmiche di “Superior being” e “Better men”, talmente attinenti al sound forgiato negli anni da Josh Homme e (finché c'era) Nick Olivieri che pensi quasi a una qualche session di provini ad oggi rimasta inedita. C'è invece un piccolo barlume di speranza ascoltando “Low heavy sky”, traccia nella cui parte centrale si rallenta l'andatura e il terzetto prova a impostare una personale (ri)lettura del genere, sganciandosi parzialmente dal modello.

In definitiva, non si tratta di una bocciatura bensì di un invito a sviscerare quanto più possibile la propria creatività, al di là del genere musicale di appartenenza. E, ovviamente, a prendersi più tempo, molto più tempo, per elaborare il tutto al meglio prima di tornare in studio.

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La recensione ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-23 00:00:00

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