Anima Super Astra s_t 2012 - Rock, Grunge, Alternativo

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Una promozione conquistata per il rotto della cuffia, ma ancora lontani nel trovare l'equilibrio

Si tratterà di un caso fortuito, ma una grossa percentuale di dischi che ultimamente mi è capitato di recensire si collocano nel genere stoner. E non mi riferisco a produzioni edite da etichette come la GoDown records, bensì a lavori di band autoprodotte.

Il secondo genito degli Anima Super Astra, che segue l'esordio del 2009, è emblematico in tal senso: l'attacco di "Serial killer" rimanda dritti dritti - con le dovute proporzioni, ovvio - agli Arctic Monkeys di "Humbug", anche se la bontà della musica viene penalizzata da un testo - e relativa interpretazione canora -ai limiti della decenza. E si continua su questo passo più o meno fino alla quinta traccia, con la parabola creativa che inverte il suo corso e tende leggerissimamente verso l'alto. Ciò coincide infatti con un parziale cambio di registro, essendo la parte centrale dell'opera, rappresentata da "Caduta libera" e "La confessione", praticamente il punto forte di quest'album: gli strumenti e la voce spingono finalmente nella stessa direzione e sembra davvero di sentire una band completa e matura che non mostra segni di cedimento.

Ci tocca però ricrederci subito dopo, quando nelle successive 3 tracce ("Nessun rispetto", "Senza di te", "Pensavo solo a me") provano a replicare la formula dei Faith No More ma purtroppo del crossover di Mike Patton e soci ripescano esclusivamente l'ingrediente metal. In compenso la versione acustica di "Caduta libera", arrangiata anche discretamente, rende altrettanto bene quanto l'originale di cui abbiamo detto in precedenza.

Sostanzialmente una promozione conquistata per il rotto della cuffia; il limite del quartetto è che non sempre riesce a mantenere la barra dritta, finendo spesso per andare fuori giri. Dovranno imparare, nel tempo, a trovare il giusto equilibrio.

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La recensione s_t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-08 00:00:00

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